Diceva “mucca” alla moglie, a processo a Varese per maltrattamenti: assolto

Lug 8, 2025 - 15:30
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Diceva “mucca” alla moglie, a processo a Varese per maltrattamenti: assolto
tribunale varese

Sì, quelle parole offensive – “mucca”, “culona”, “balena” – le aveva probabilmente pronunciate, erano finite nelle carte processuali insieme a molto altro, a ben più gravi contestazioni legate alla violenza sessuale nei riguardi sempre della consorte e alle accuse di maltrattamenti in famiglia, fatti per i quali il pm aveva chiesto 4 anni.

Ma o oggi, martedì, il Collegio di Varese presieduto dalla giudice Stefania Brusa ha pronunciato una sentenza favorevole all’imputato difeso dall’avvocato Gianmarco Piras: non doversi procedere per l’accusa di maltrattamenti, assoluzione poiché le ingiurie non sono più considerate un reato e perché l’accusa di violenza sessuale è prescritta.

Il caso era quello dell’uomo che, nel corso del dibattimento, si era scoperto praticasse richieste di controllo stile maniacale nei riguardi per esempio delle abitudini alimentari di moglie e figlio (da qui quelle brutte espressioni rivolte ai suoi congiunti) a tal punto dall’andare a rovistare nei rifiuti per la verifica di quanto consumato al pasto. Comportamenti non ritenuti passibili di responsabilità penale da perte della corte.

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Redazione Redazione Eventi e News