Diesel Euro 5, rinviato di un anno lo stop

Rinviato di un anno lo stop alle auto e ai veicoli commerciali diesel Euro 5. Via libera delle commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera a un emendamento ad hoc al decreto legge Infrastrutture. Il Mit fa sapere che “è stato differito dal 1° ottobre 2025 al 1° ottobre 2026 il termine che prevede per le regioni Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna la limitazione strutturale alla circolazione delle autovetture e dei veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel di categoria ‘Euro 5’, prevedendo, al contempo, che la limitazione vada applicata in via prioritaria alla circolazione stradale nelle aree urbane dei comuni con popolazione superiore a 100.000, anziché 30.000, abitanti”.
Dl Infrastrutture, opposizioni abbandonano lavori commissione
Intanto, le opposizioni hanno abbandonato i lavori della commissione sul dl Infrastrutture in segno di protesta contro quella che ritengono l’ennesima forzatura della maggioranza e del governo. “Siamo ormai alla terza versione dell’emendamento Anas, segno evidente della confusione totale in cui versa l’esecutivo”, dichiarano Marco Simiani e Anthony Barbagallo, capigruppo del Partito democratico nelle Commissioni Ambiente e Trasporti della Camera. “Dopo il tentativo fallito di introdurre una tassa estiva attraverso l’aumento dei pedaggi autostradali, arriva una nuova proposta che elimina l’obbligo di comunicazione preventiva alla Commissione europea sulla proroga della concessione fino a 50 anni ad Anas. Il tutto senza chiarire come verranno finanziati gli investimenti sulla rete stradale. Una manovra opaca e pericolosa”, aggiungono. “Per questo abbiamo deciso di lasciare i lavori della Commissione: non è possibile continuare a discutere un provvedimento che viene modificato fuori sacco, senza condivisione e senza rispetto per gli impegni assunti”, spiegano i dem.
Dl Infrastrutture, M5S: “Gestione commissione oscena”.
“Questo decreto Infrastrutture, nato per approvare alcune semplificazioni come aveva annunciato la maggioranza, si sta trasformando in una specie di ‘discarica’ di emendamenti dove entra ed esce di tutto, con porte girevoli vorticose. Come se non bastasse, la presidenza sta gestendo i lavori di commissione in maniera dir poco oscena e a tratti coercitiva, visto che in più occasioni non ci hanno lasciato neanche parlare. Per quanto ci riguarda è impossibile andare avanti solo per portare in carrozza la maggioranza a votare il mandato al relatore. Pertanto, abbandoniamo i lavori”. Così in una nota i deputati M5S delle commissioni Ambiente-Infrastrutture e Trasporti.
Salvini: “Scelta di buon senso”
“Grande soddisfazione” – fa sapere il dicastero delle Infrastrutture e dei trasporti – è stata espressa dal vicepremier e ministro Matteo Salvini, che per primo aveva garantito interventi per modificare i divieti. “È una scelta di buonsenso”, aggiunge Salvini. “Dare un freno alle follie di Bruxelles sull’Euro 5 è e sarà sempre un obiettivo della Lega. In questa direzione va il nostro emendamento approvato al Dl Infrastrutture: salviamo dal blocco per la circolazione dei veicoli diesel Euro 5 il Piemonte e le regioni della Pianura Padana. Se le regioni metteranno in campo misure alternative, come avevano proposto, il blocco potrà essere evitato completamente”, spiega il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari.
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“Grazie all’emendamento approvato, decorso il termine del 1° ottobre 2026, le Regioni – fa sapere ancora il Mit – possono prescindere dall’inserimento della limitazione strutturale alla circolazione delle autovetture e dei veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel di categoria “Euro 5″ nei piani di qualità dell’aria mediante l’adozione, nei predetti piani, di misure compensative idonee a raggiungere livelli di riduzione delle emissioni inquinanti coerenti con i vincoli derivanti dall’ordinamento euro-unitario”.
“Infine, si prevede che le Regioni, qualora lo ritengano necessario, possano introdurre la limitazione strutturale alla circolazione delle autovetture e dei veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel di categoria “Euro 5″ anche prima del termine del 1 ottobre 2026, mediante l’aggiornamento dei rispettivi piani di qualità dell’aria e la modifica dei relativi provvedimenti attuativi”, termina la nota.
Raimondo (FdI): “Recepito nostro emendamento su rinvio stop diesel Euro 5”
“Sono molto soddisfatto per il recepimento da parte del Governo dell’emendamento di Fratelli d’Italia, di cui sono primo firmatario, che rinvia di un anno, al 1° ottobre 2026, l’introduzione delle limitazioni strutturali alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5 nelle Regioni del Bacino Padano, cioè Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte. È una misura di buon senso, che tiene conto delle difficoltà concrete che tanti cittadini e imprese stanno affrontando. Non si può pensare di imporre un blocco generalizzato senza offrire alternative reali a chi ancora utilizza veicoli Euro 5 per lavorare, spostarsi o accompagnare i figli a scuola. Con questo intervento abbiamo anche alzato da 30.000 a 100.000 abitanti la soglia demografica dei comuni in cui queste limitazioni si applicano prioritariamente”. Così il deputato Fabio Raimondo, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Trasporti.
Russo (FdI): “Tutela qualità dell’aria senza penalizzare i cittadini”
“Esprimo soddisfazione, e ringrazio il Governo Meloni per aver accolto gli emendamenti relativi all’annoso tema dei veicoli diesel Euro 5, presentati insieme ai colleghi di Fdi Raimondo, Amich e Giovine al Dl infrastrutture, che giungerà domani in Aula alla Camera. Nel merito, con il testo appena approvato in Commissioni Trasporti e Ambiente, si posticipa al 1° ottobre 2026 – e non al 2025 – l’entrata in vigore del divieto di circolazione per i veicoli diesel Euro 5 nei Comuni con più di 100mila abitanti delle Regioni del bacino Padano. Si rimette poi alle Regioni l’adozione di misure compensative idonee a raggiungere livelli di riduzione delle emissioni inquinanti”. Lo dichiara la deputata di Fratelli d’Italia, Gaetana Russo.
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