Disturbo antisociale di personalità: come riconoscerlo? Parola all’esperto

Lug 16, 2025 - 13:30
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Disturbo antisociale di personalità: come riconoscerlo? Parola all’esperto
dott. gianluca castelnuovo
Prof. Gianluca Castelnuovo, Psicologo, psicoterapeuta

Prova ad immaginare di vivere in un mondo dove le regole non esistono e dove i diritti degli altri sono solo un ostacolo da superare. Questo è il mondo di chi soffre di disturbo antisociale di personalità (DAP). Un disturbo che, come ci spiega il professor Gianluca Castelnuovo, Professore Ordinario di Psicologia Clinica e Direttore della Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica all’Università Cattolica di Milano, ha un impatto devastante non solo sulla vita di chi ne è affetto, ma anche su quella delle persone che li circondano.

Che cos’è il disturbo antisociale di personalità?

«Il disturbo antisociale di personalità, noto anche come disturbo dissociale o psicopatia, è stato storicamente considerato dalla psicopatologia e dalla clinica psicologica per il suo impatto sociale significativo. Questo disturbo è caratterizzato da un disinteresse per le regole e le norme sociali».

Caratteristiche del disturbo antisociale di personalità

«Le persone con disturbo antisociale di personalità mostrano comportamenti aggressivi, impulsivi e sconsiderati in vari ambiti, non limitati alla criminalità. Ad esempio, possono fare investimenti azzardati e non riuscire a proteggere il proprio patrimonio. Inoltre, lo stile di vita antisociale porta alla ricerca del brivido, all’impulsività e all’irresponsabilità, compreso l’uso di sostanze».

Diagnosi e segni nell’infanzia

«La diagnosi di questo disturbo viene tradizionalmente fatta in età adulta, ma alcuni segni possono essere osservati già nell’infanzia. I bambini con disturbo del controllo degli impulsi o disturbo oppositivo-provocatorio mostrano comportamenti ribelli e non rispettano le regole. Questi comportamenti, se persistenti, possono evolvere in disturbo antisociale di personalità nell’età adulta».

Fattori di rischio

«I fattori di rischio per lo sviluppo del disturbo antisociale di personalità includono la storia di comportamenti antisociali precedenti, la frequentazione di individui antisociali e legami familiari aridi. Anche il basso livello di scolarizzazione e la bassa soddisfazione al lavoro possono influenzare negativamente. Inoltre, la mancanza di soddisfazione nelle attività prosociali come il volontariato e lo sport rappresentano altri fattori di rischio significativi».

Terapie possibili

«Esistono possibilità di terapia per il disturbo antisociale di personalità, anche se non si può cambiare completamente la personalità. La terapia mira a una maggiore consapevolezza e a un senso di riscatto, incoraggiando le persone a fare qualcosa per gli altri. Ad esempio, fare qualcosa per la comunità di cui è stato predatore ed ora diventa salvatore o aiutante. Si tratta di un lavoro  complesso, difficile. Si possono smussare gli angoli, ma non si cambia completamente la personalità».

Dati statistici recenti

Secondo le statistiche più recenti, il disturbo antisociale di personalità colpisce circa il 3.6% degli adulti negli Stati Uniti, pari a circa 7.6 milioni di persone. Il disturbo è noto per colpire più gli uomini che le donne. Inoltre, si stima che tra il 3% e il 30% dei pazienti psichiatrici ambulatoriali abbiano questo disturbo. Nei programmi di trattamento per abuso di droghe o alcol, la prevalenza del disturbo antisociale di personalità è più alta. Infine, si osserva che circa l’80% dei detenuti maschi e il 65% delle detenute femmine mostrano segni e sintomi di questo disturbo.

In Italia, uno studio recente ha rilevato che il 28.5% della popolazione ha sofferto di un disturbo psichiatrico durante la propria vita, con una prevalenza significativa di disturbi della personalità nella fascia di età tra i 30 e i 44 anni. A livello europeo, la prevalenza dei disturbi della personalità è stimata intorno al 7.8% della popolazione, con tassi più elevati nei paesi ad alto reddito rispetto a quelli a basso e medio reddito.

L’intervista integrale al prof. Gianluca Castelnuovo su www.fondazionepatriziopaoletti.org

 

L'articolo Disturbo antisociale di personalità: come riconoscerlo? Parola all’esperto proviene da Quotidiano della salute.

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