E se i capelli diventano verdi dopo la nanoplastia?
La cheratina e la nanoplastia capelli sono una rivoluzione nel mondo dell’haircare. Finalmente, anche per le chiome più difficili da gestire, la piega è semplice e veloce da realizzare e i capelli rimangono lisci e ordinati senza dover usare troppi prodotti e con il minimo sforzo.
Avere i capelli sempre in ordine è un must, ma non sempre è un obiettivo semplice da raggiungere. Lo sa bene chi ha capelli crespi e indomabili che reagiscono alla prima goccia di umidità: il risultato di una piega ottenuta con fatica vanificato in tempi record. E lisciare i capelli ogni giorno con la piastra è la ricetta per avere una chioma stressata. Ecco così spiegato il successo di trattamenti come la cheratina e la nanoplastia.
Cos’è la nanoplastia

I riflessi verdi sono un effetto collaterale della nanoplastia sui capelli grigi – Foto Launchmetrics/ Spotlight
“La nanoplastia capelli è molto più di un semplice trattamento lisciante”, esordisce Olimpia Barducci, hairstylist e titolare del salone Parrucchiere Stefano di Sesto Fiorentino. “Rivitalizza il capello, lo rende fluente e lo fa crescere meglio: è un vero e proprio servizio di benessere. Potremmo paragonarlo alla biorivitalizzazione per la pelle, perché il capello viene trattato dall’interno. Inoltre non è un semplice trattamento lisciante: serve anche da anticrespo, ridefinizione del riccio e per dare corpo quando la chioma è svuotata”.
Nanoplastia o cheratina?
”La nanoplastica capelli non va confusa con le lisciature classiche”, prosegue l’hairstylist, “perché non andiamo a coprire il capello. Ci sono diversi prodotti per la nanoplastia: quello che uso io tratta la struttura dei fusti dall’interno grazie alle nanomolecole di acidi organici e ingredienti rigeneranti. Inoltre, nel campo della nanoplastia, il prodotto si applica sui capelli puliti: niente residui pesanti e nessun rischio di capelli secchi che si spezzano”.
“Personalmente non ho mai amato la cheratina. Ho sempre visto capelli trattati che sembravano paglia”, confessa Barducci. “La nanoplastia invece, lascia i capelli morbidi, pieni e luminosi per mesi. Questa la differenza sostanziale. La piastratura avviene su un capello pulito (dopo aver lasciato il prodotto in posa e risciacquato) e non su un capello ancora saturo di prodotto, come accadeva con la vecchia cheratina”.
Naturali, bianchi e colorati: ecco cosa c’è da sapere prima della nanoplastia capelli
”Su capelli naturali o con schiariture, la nanoplastia agisce senza alterare il colore, ma nel caso di capelli bianchi o tinti bisogna fare attenzione. Questo trattamento infatti, può schiarire i capelli di un tono o anche di un tono e mezzo, per questo si fa sempre prima del colore”, spiega l’esperta.
Sui capelli bianchi o grigi serve maggior prudenza. “La temperatura alta della nanoplastia può far comparire riflessi gialli che, sui capelli grigi, danno un effetto verde. Per rimediare sarà necessario un tonalizzante e a casa consiglio di usare uno shampoo antigiallo”.
Le uniche controindicazioni alla nanoplastia riguardano quindi il capello di partenza. Se la chioma è vergine non ci sono problemi, altrimenti è meglio discutere dell’eventualità di possibili viraggi di colore in fase di consulenza.
Quanto dura la nanoplastia capelli?
”La durata varia in base al trattamento eseguito. Un effetto liscio intenso dura dai 5 agli 8 mesi, mentre un anticrespo o una ridefinizione del riccio si mantengono per circa 3 mesi”, spiega l’hairstylist. “Tutto dipende da temperatura, manualità e tipo di capello. A volte uso tre piastre diverse per rispettare le varie zone della chioma.”
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