Edi Cipres: infermiere filippino premiato da CNAI tra i migliori d’Italia

In un momento storico in cui la carenza di infermieri in Italia rappresenta una delle principali sfide del sistema sanitario, la storia di Edi Cipres è un faro di speranza e un esempio concreto del valore della multiculturalità. Infermiere filippino di 37 anni, originario di Batangas, nei pressi di Manila, Edi è stato recentemente insignito del prestigioso Nursing Now Italy Award, che celebra i migliori 25 infermieri del territorio nazionale.
Riconosciuta la laurea infermieristica filippina
La sua vicenda personale racconta un percorso fatto di sacrificio, tenacia e passione per la cura degli altri. Giunto in Italia nel 2013, Edi ha mosso i primi passi come badante, per poi far riconoscere la propria laurea in professioni infermieristiche conseguita nelle Filippine. Per questo ha superato l’esame di abilitazione nel 2022. Oggi lavora all’Ospedale di Saronno in Pronto Soccorso, come libero professionista, e saltuariamente presso il reparto solventi dell’ ICCS Istituto Clinico Città Studi tramite la cooperativa Domus.
Pazienti, familiari e colleghi hanno scelto Edi
«È un riconoscimento importante, frutto delle segnalazioni di pazienti, familiari e colleghi. Un onore per me. Dedico il premio a mio nonno, che mi ha spinto a intraprendere questa strada» racconta Edi con emozione. Inizialmente orientato verso la facoltà di ingegneria, ha deciso invece di cambiare percorso per onorare la memoria del nonno, scoprendo nel tirocinio la vera vocazione alla cura.
Il segreto di Edi? Umanità
Al centro della sua pratica c’è l’umanità: «Con i pazienti bisogna essere buoni e gentili. Anche i familiari hanno bisogno di essere ascoltati. L’aspetto umano della cura è fondamentale», afferma. Cresciuto dai nonni, Edi riesce a entrare in empatia soprattutto con gli anziani, che oggi rappresentano la maggioranza dei ricoverati.
Vicino ai pazienti anziani
Apprezzato in tutti gli ospedali dove ha lavorato, Edi ha ricevuto encomi anche dai medici e si è distinto per la capacità di affiancare e guidare i colleghi più giovani con umiltà. Oltre al lavoro in corsia, ha ricoperto un ruolo attivo anche in ambito sindacale, nella Commissione Stranieri dell’OPI di Padova, impegnandosi a sostenere colleghi filippini nella preparazione dell’esame di abilitazione.
L’Italia per Edi è casa
«L’Italia per me è casa», dice con orgoglio. E nonostante la distanza dalla famiglia rimasta nelle Filippine e che continua a sostenere con il suo lavoro, Edi guarda al futuro con ambizione: «Sto facendo un Master in coordinamento Sanitario che concluderò il prossimo mese di ottobre per intraprendere una carriera manageriale», confida l’infermiere filippino.
Le potenzialità degli infermieri filippini
La sua storia mette in luce non solo le difficoltà del percorso migratorio e professionale, ma anche le enormi potenzialità di una sanità di talento. Il sogno di Edi è oggi realtà, ma è anche una speranza concreta per tanti altri professionisti che, come lui, scelgono ogni giorno di mettere al centro la cura, la gentilezza e il rispetto. Oltre alla sua attività in corsia, infatti, Edi si distingue per l’impegno sindacale a sostegno della comunità filippina.
Il lavoro per il riconoscimento dei titoli esteri
Iscritto all’albo degli infermieri di Padova dal 2022, ha scelto di mettere la propria esperienza al servizio di chi ancora affronta il complesso iter per ottenere l’abilitazione professionale in Italia. «Aiuto chi si sta preparando per l’esame; è fondamentale per molti infermieri filippini», spiega. In collaborazione con il Consolato generale delle Filippine, Edi lavora per facilitare il percorso di riconoscimento dei titoli esteri, puntando anche a una riforma strutturale.
Impegno per il tirocinio formativo
Il suo obiettivo è ottenere il riconoscimento del lavoro svolto in corsia come tirocinio formativo, colmando così il gap di circa 150 ore che oggi impedisce a molti suoi colleghi di accedere all’esame abilitante. «Spero che prima del 2027 si possa arrivare a una soluzione che consenta a chi ha già presentato domanda dopo il 2018 di completare il percorso», racconta. Un impegno silenzioso, ma decisivo, che riflette lo stesso spirito di servizio che lo ha portato a essere premiato tra i migliori infermieri in Italia.
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