Enea, allo studio un metodo innovativo per la conservazione della frutta

Un progetto europeo innovativo mira a prolungare la durata di conservazione di frutta e verdura attraverso l’impiego di molecole naturali, con l’obiettivo di ridurre sia i consumi energetici che l’impatto ambientale dell’intera filiera agroalimentare. L’iniziativa, chiamata "Fruitprint", è finanziata dal programma Horizon Europe e vede la partecipazione di dodici partner provenienti da sette paesi europei, tra cui l’Italia con il contributo di ENEA.

L’intervento si inserisce in un contesto globale in cui è fondamentale garantire la disponibilità alimentare, limitare gli sprechi e contenere l’impronta ecologica del comparto agroalimentare. La conservazione dei prodotti ortofrutticoli dopo la raccolta rappresenta un passaggio cruciale in questa direzione. Il ruolo di ENEA nel progetto consiste nell’individuare composti bioattivi di origine naturale in grado di rallentare i processi di maturazione. A tal fine, saranno impiegate tecnologie all’avanguardia, che includono simulazioni computazionali e test pratici su prodotti ampiamente diffusi come pomodori e mele.

Tra i composti naturali su cui si stanno concentrando le più recenti ricerche per migliorare la conservazione degli alimenti freschi, spiccano i carotenoidi e i loro derivati, gli apocarotenoidi. Queste sostanze, note da tempo per le loro qualità antiossidanti, suscitano grande interesse anche per i possibili benefici sulla salute umana. I carotenoidi, pigmenti che conferiscono a frutta e ortaggi tonalità che vanno dal giallo al rosso acceso, si trovano comunemente in alimenti come carote, pomodori e peperoni. In natura, proteggono i vegetali da un’eccessiva esposizione solare e ne sostengono l’attività fotosintetica. Alcuni, come il betacarotene, vengono trasformati dal corpo umano in vitamina A, indispensabile per la vista, il sistema immunitario e il benessere della pelle.

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