Fine vita, il medico di Libera prima dell’udienza della Consulta: “Pronto a disobbedienza civile”

“Se sono pronto alla disobbedienza civile in caso di sentenza sfavorevole? Certo”. Queste le parole di Paolo Malacarne, il medico che ha in cura ‘Libera’ (nome di fantasia), la donna toscana affetta da sclerosi multipla progressiva che avrebbe i requisiti per accedere al suicidio assistito ma che non può autosomministrarsi il farmaco letale perché paralizzata, prima dell’udienza davanti alla Corte Costituzionale che deciderà sulla legittimità della legge che le impedisce di farsi somministrare il farmaco dal medico. “La morte medicalmente assistita è un atto di cura e si fa all’interno di una relazione di cura e di fiducia con la persona malata e il medico. È una relazione che con ‘Libera’ io ho da circa un anno, che si basa sul fatto che ‘Libera’ sta soffrendo. L’elemento centrale, quindi, è di lenire la sua sofferenza. All’interno di questa relazione di cura e di fiducia, con Libera, troveremo sicuramente il modo di lenire la sua sofferenza”, ha aggiunto Malacarne.
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