Gli effetti climatici del traffico navale

Novembre 25, 2025 - 22:30
 0
Gli effetti climatici del traffico navale
Quando, a partire da novembre 2023, gli attacchi delle milizie nello Stretto di Bab al-Mandab hanno costretto le navi cargo a evitare il Mar Rosso, pochi potevano prevedere che quegli sconvolgimenti geopolitici avrebbero avuto ripercussioni climatiche a migliaia di chilometri di distanza, sopra l'Atlantico meridionale. Per il ricercatore Michael Diamond, esperto di atmosfera alla Florida State University, quella deviazione inaspettata è stata un'occasione storica: studiare come i carburanti marini influenzano la formazione delle nuvole.. La ricerca. In uno studio pubblicato su Atmospheric Chemistry and Physics, Diamond e la studentessa Lilli Boss (dipartimento di Scienze della Terra, dell'Oceano e dell'Atmosfera, FSU) mostrano che la drastica riduzione dello zolfo nei carburanti navali – circa l'80% in meno rispetto al passato – ha portato a un calo di quasi il 67% nel numero di goccioline presenti nelle nubi, rispetto ai livelli precedenti. «Il cambiamento imprevisto nelle rotte delle spedizioni globali ci ha dato un'occasione unica per misurare le interazioni aerosol-nubi», spiega Diamond. «Quando il tuo "laboratorio" è l'atmosfera, non capita tutti i giorni di poter condurre esperimenti così chiari. È un'opportunità inestimabile per capire meglio come funziona il nostro pianeta».. Le nubi cambiano faccia. Dal 1° gennaio 2020, l'Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) ha imposto un limite più severo al contenuto di zolfo nei combustibili per le navi: da un massimo di 3,5 % si è passati allo 0,50% m/m per i tragitti al di fuori delle aree a controllo di emissioni. Questa misura – nota come "IMO 2020" – ha l'obiettivo di ridurre l'inquinamento atmosferico, in particolare le emissioni di ossidi di zolfo (SOₓ), che sono dannosi per la salute umana e per l'ambiente. Gli aerosol derivanti da queste emissioni, soprattutto i solfati, giocano un ruolo chiave nel modificare le proprietà delle nuvole: favoriscono la formazione di goccioline più numerose e più piccole, rendendo le nubi più luminose e riflettenti. Questo ha un effetto raffreddante sul pianeta, che storicamente ha "mascherato" una parte significativa del riscaldamento da gas serra. Tuttavia, proprio perché gli aerosol restano nell'atmosfera per tempi relativamente brevi (giorni o settimane), e le nuvole sono altamente variabili, queste interazioni sono una delle principali fonti di incertezza nei modelli climatici globali.. Un esperimento tra le nuvole. Quando più navi hanno deviato intorno al Capo di Buona Speranza, la regione dell'Atlantico meridionale – nota per le sue nubi basse persistenti e la sensibilità alle emissioni navali – ha visto un improvviso aumento del traffico marittimo. Questo ha permesso agli scienziati di osservare come cambiano le nubi in risposta esclusivamente alle emissioni, senza interferenze dovute a variazioni meteorologiche o politiche. Grazie ai dati satellitari, il gruppo di ricerca ha rilevato un forte incremento di biossido di azoto (NO₂) in quella zona. Poiché il NO₂ è emesso dai motori delle navi, ma non è influenzato dalle normative IMO sullo zolfo, ha fatto da marcatore affidabile dell'attività navale. Confrontando le variazioni del NO₂ con il numero di goccioline nelle nuvole (che invece dipendono dallo zolfo), gli scienziati hanno quantificato una riduzione di circa il 67% nella capacità delle navi di alterare le nubi dopo l'entrata in vigore delle regole.. Implicazioni nei modelli climatici. I dati di Diamond e Boss sono particolarmente preziosi perché aiutano a ridurre una fonte significativa di incertezza nei modelli climatici: quanto le nuvole reagiscono alle variazioni degli aerosol. Preparare modelli più precisi significa offrire alla politica strumenti migliori per pianificare interventi su scala globale. In più, questa ricerca mette in luce il sottile equilibrio tra obiettivi sulla qualità dell'aria e sul clima. Da un lato, le regolamentazioni IMO hanno migliorato la salute umana riducendo le emissioni di zolfo – un inquinante legato a malattie respiratorie e ardiovascolari, dall'altro, cambiando la composizione delle emissioni, hanno anche modificato il modo in cui le nubi si formano e riflettono la luce solare, potenzialmente alterando il bilancio energetico terrestre.. Quanto è grande la flotta interessata? Per dare un'idea dell'ordine di grandezza: oggi il commercio marittimo mondiale è servito da decine di migliaia di navi. Secondo dati recenti, oltre 50.000 navi mercantili sono attive in questo momento nel mondo. L'impatto delle nuove regole IMO riguarda una fetta significativa di questa flotta: molti armatori hanno dovuto scegliere tra usare combustibili a basso tenore di zolfo, installare depuratori delle emissioni (scrubber), o – per alcuni – convertire le navi a carburanti alternativi..

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Redazione Eventi e News