Scarlett Johansson nel nuovo Esorcista: il reboot psicologico

Scarlett Johansson guida il nuovo “Esorcista”, un reboot psicologico che reinventa il cult con un’atmosfera moderna, intensa e profondamente inquietante.

Novembre 25, 2025 - 16:55
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Scarlett Johansson nel nuovo Esorcista: il reboot psicologico
Scarlett Johansson nel reboot psicologico de L'Esorcista, immagine orizzontale di copertina in stile horror moderno

Scarlett Johansson protagonista del nuovo “Esorcista”: un reboot psicologico che reinventa il cult

Scarlett Johansson torna a sorprendere scegliendo un ruolo che nessuno si aspettava: quello di protagonista in una nuova versione de “L’Esorcista”. Non un semplice remake, ma un’opera che rilegge il film del 1973 in chiave contemporanea, con un approccio più psicologico, intimo e distante dagli stereotipi dell’horror tradizionale.

Questa rivisitazione punta a parlare alle paure moderne, trasformando la possessione in una metafora della fragilità emotiva e della perdita di controllo.

 Un reboot che abbandona i cliché dell’horror

La nuova versione del film non vuole imitare l’originale.
L’obiettivo è ricreare un’atmosfera lenta, cupa e profondamente umana, dove la tensione nasce dai silenzi, dal non-detto e dall’angoscia interiore, più che da effetti speciali e scene shock.

La regia – associata al mondo del cinema d’autore – punta sulla sottrazione: ambienti realistici, fotografia claustrofobica e un costante senso di dubbio.
Lo spettatore non saprà mai con certezza se ciò che accade è davvero soprannaturale o il frutto di una mente che lentamente si sgretola.

È un approccio vicino ai moderni horror psicologici come Hereditary, The Witch e The Babadook.

Scarlett Johansson: un ruolo drammatico e intenso

Johansson interpreta una donna il cui equilibrio emotivo viene travolto da una presenza oscura e invisibile.
La sua trasformazione non è fatta di effetti spettacolari, ma di piccoli segni, paure che crescono, sensazioni inspiegabili, isolamento.

Il personaggio richiama temi profondi:

  • traumi irrisolti,

  • crisi d’identità,

  • paura di perdere la propria mente,

  • scontro tra fede, scienza e percezione della realtà.

Per Johansson è l’occasione di mostrare una recitazione più fisica e introspettiva, lontana dai ruoli action o dai drammi familiari visti in passato. Una sfida che potrebbe diventare uno dei momenti più intensi della sua carriera.

 L’orrore come riflesso dell’animo umano

Il film esplora un concetto chiave:
il vero demone è ciò che ci portiamo dentro.

La possessione non è mostrata come un fenomeno violento e spettacolare, ma come un’infiltrazione lenta della paura nella mente della protagonista. Il male diventa simbolo di:

  • ansia,

  • solitudine,

  • senso di colpa,

  • fragilità psicologica.

Questo rende l’opera molto diversa dal film del ’73, senza però tradirne l’essenza: l’atmosfera opprimente e il tema del male invisibile restano centrali, ma rivisitati con un linguaggio moderno.

 Cosa resta e cosa cambia rispetto all’originale

Resta:

  • la tensione spirituale,

  • il clima inquietante,

  • la lotta contro un’entità misteriosa.

Cambia:

  • l’approccio, più intimista e meno spettacolare,

  • la narrazione, più psicologica e simbolica,

  • la protagonista, più complessa e centrale,

  • il messaggio, meno religioso e più emotivo.

Si tratta dunque di un film che dialoga con il passato, ma che vuole parlare al presente.

 Conclusione: un Esorcista per una nuova generazione

Il nuovo “Esorcista” con Scarlett Johansson promette di essere uno dei progetti horror più attesi e innovativi degli ultimi anni.
Non cerca di imitare il mito del 1973, ma di reimmaginarlo, trasformando la paura in un viaggio dentro la mente umana.

Un’opera che punta a spaventare, sì, ma soprattutto a far riflettere.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia