Acquisizione EA da 55 Miliardi si barcamena tra alti e bassi
Oggi, 25 novembre 2025, emergono retroscena inquietanti sull’acquisizione di Electronic Arts. Il New York Times ha lanciato un allarme. Il Public Investment Fund (PIF) saudita sarebbe a corto di liquidità.
L’operazione per acquisire il colosso dei videogiochi è costosa. Il valore totale è di 55 miliardi di dollari. Il fondo saudita ha agito con un consorzio. I partner includono Silver Lake e Affinity Partners. Tuttavia, lo sforzo economico è stato enorme. Il giornale parla di “difficoltà finanziarie”. Il fondo ha già impegnato mille miliardi in vari asset. Molti di questi sono difficili da vendere rapidamente.
Il PIF ha risposto prontamente alle accuse. Un portavoce, Marwan Bakrali, ha smentito la crisi. Ha dichiarato che il fondo dispone ancora di 60 miliardi. Questa somma include contanti e strumenti finanziari. La capacità operativa sarebbe quindi intatta. Il fondo deve finanziare anche il progetto Neom. Si tratta di un polo urbano molto ambizioso e costoso.
Intanto, Electronic Arts cerca di rassicurare il suo staff. L’azienda ha inviato una mail interna ai dipendenti. Il messaggio promette continuità. EA manterrà il pieno controllo creativo sulle sue opere. L’acquisizione renderà l’azienda privata. Non sarà più quotata in borsa. Questo non cambierà la cultura aziendale.
“La tradizione di libertà espressiva resterà intatta”, si legge nella mail. Il consorzio investirà nei talenti senza interferire. L’operazione dovrebbe concludersi entro la metà del 2026. Manca ancora il via libera definitivo. La Federal Trade Commission (FTC) sta esaminando il caso. Valuta l’impatto di capitali esteri in un settore strategico.
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