Un’annata fragrante che rivela il futuro di Montalcino

A Montalcino il 2021 sarà ricordato come un millesimo capace di raccontare, con voce chiara, la direzione contemporanea del Sangiovese. Una voce più fragrante e nitida, sostenuta da una freschezza tattile che sorprende. Al centro della terza giornata di Benvenuto Brunello, nella cornice della Chiesa di Sant’Agostino, il Consorzio ha presentato i risultati del metodo Brunello Forma, lo strumento che da due anni accompagna l’interpretazione delle annate superando il tradizionale sistema delle stelle. Un modo nuovo di leggere il vigneto, più vicino al linguaggio dell’esperienza che alla pura sintesi numerica, esattamente come insegna “Il senso buono”: osservare il vino come relazione, come esito di un equilibrio delicato tra territorio, clima e mani che lo guidano.
Il profilo del 2021 disegna un Brunello dalle nuance floreali e aromatiche, con richiami alla pesca e alla ciliegia croccante. È un millesimo che mette in luce il cuore del frutto e una gestione dell’estrazione attenta, quasi scolpita. Il termine “definito” torna spesso nelle descrizioni dei degustatori: la concentrazione aromatica, il grado alcolico e il tannino dialogano con una naturalezza che non mostra alcun eccesso. E qui sta la sorpresa. Perché il 2021 è stato un anno complesso, segnato da una gelata primaverile tra le più severe degli ultimi vent’anni e da un’estate aridissima, la seconda più asciutta dell’ultimo trentennio. Eppure, proprio in questa fatica climatica, le viti hanno trovato un ritmo lento e misurato, grazie a piogge estive provvidenziali e a ondate di calore brevi e mai estreme.
La verticalità, una qualità rara per un Brunello così slanciato, diventa la chiave di lettura più interessante: tannini gessosi, una tensione elegante, una profondità che promette un’evoluzione longeva. È il racconto di un territorio che sa essere fedele a sé stesso pur dentro un mosaico di esposizioni, altitudini e suoli che non smette di sorprendere. Merito anche di un sistema di analisi sempre più preciso: con l’ampliamento delle stazioni meteo e con modelli che valutano in modo puntuale ondate di calore e stress idrici, Brunello Forma consente di leggere il vigneto in modo quasi tridimensionale.
Le degustazioni alla cieca condotte dal panel internazionale di Master of Wine hanno confermato questa identità fresca e scolpita. Un Brunello intrigante, puro, mai sovramaturo, capace di mantenere una dinamica gustativa viva anche nelle versioni nate da parcelle più esposte allo stress idrico. È un millesimo che, per il presidente del Consorzio Giacomo Bartolommei, parlerà forte sui mercati: «Armonioso, elegante, con grande potenziale d’invecchiamento», ricorda, anticipando un interesse già evidente.
In un momento in cui il dibattito sul clima attraversa ogni denominazione, il 2021 di Montalcino diventa un esempio virtuoso: un vino che non si lascia definire dalla siccità, ma dalla capacità delle vigne di trovare un equilibrio tutto loro. Una lezione che parte dalla terra e arriva nel bicchiere, dove la fragranza, la definizione e la verticalità non sono solo parole chiave, ma il segno di un’idea precisa di futuro. Un futuro che mette al centro l’ascolto: del vigneto, della sua storia e di una comunità che continua a cercare il modo migliore per raccontarlo.
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