UE, in tre anni 742 miliardi di investimenti verdi. Albuquerque: “Neutralità tecnologica in tassonomia”

Novembre 25, 2025 - 08:30
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UE, in tre anni 742 miliardi di investimenti verdi. Albuquerque: “Neutralità tecnologica in tassonomia”

Bruxelles – Il Green Deal non è mai stato né in discussione né un problema, tanto è vero che le imprese investono seguendo le direttrici della Commissione europea. La tassonomia, l’insieme dei criteri che classificano come verde e sostenibile un’iniziativa, piace e riscuote successo, assicura la commissaria per la Stabilità finanziaria, Maria Luis Albuquerque.

Nel 2024, gli investimenti di capitale in attività allineate alla tassonomia hanno raggiunto i 273 miliardi di euro”, evidenzia rispondendo a un’interrogazione parlamentare in materia. Gli investimenti del 2024 “portano il totale a 742 miliardi di euro negli esercizi finanziari 2022, 2023 e 2024“, aggiunge, sottolineando come tutto questo “dimostra che le aziende stanno utilizzando la tassonomia per orientare e valorizzare i propri investimenti di capitale in settori chiave che contribuiscono alla transizione verde e a una crescita economica più sostenibile, in particolare nel settore energetico”.

Visto il successo industriale e degli investitori, la Commissione europea intende continuare con questa agenda. Tanto è vero, anticipa Albuquerque, che “la Commissione sta attualmente conducendo una revisione completa dei criteri della tassonomia per semplificarli e migliorarne l’usabilità”. In questa attività “particolare attenzione è rivolta alla semplificazione del criterio ‘non arrecare danno significativo'”. Qualunque sarà il risultato finale di questo lavoro, “la revisione sarà basata su prove concrete e rispetterà il principio di neutralità tecnologica“.

L’apertura al principio di neutralità tecnologica risulta importante sia dal punto di vista politico sia dal punto di vista industriale. Da entrambe le parti non sono mancate critiche per un approccio alla sostenibilità visto come troppo improntato a un’unica soluzione invece di lasciare flessibilità con la possibilità di scegliere altre opzioni utili a ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Lo ha fatto Confetra, ad esempio, e lo ha fatto anche Confindustria Lombardia. Anche l’Italia, attraverso il governo Meloni, ha criticato scelte e impostazioni della prima Commissione von der Leyen per le scelte considerate miopi sulle diverse opzioni tecnologiche utili al soddisfacimento degli obiettivi di sostenibilità.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia