Idrogeno liquido a temperatura ambiente: la svolta per l'energia
L'idrogeno è da tempo considerato uno dei candidati ideali per alimentare il nostro futuro energetico in modo pulito, ma la sua adozione su larga scala si scontra da sempre con un ostacolo fondamentale, lo stoccaggio. Attualmente, per conservare l'idrogeno si ricorre a metodi complessi e dispendiosi. O lo si comprime a pressioni elevatissime all'interno di serbatoi pesanti e ingombranti, oppure lo si raffredda fino a trasformarlo in un liquido criogenico alla temperatura estrema di −253°C, un processo che richiede un'enorme quantità di energia. Sebbene esistano anche materiali solidi in grado di assorbire idrogeno, spesso necessitano di alte temperature per rilasciarlo e possono generare sottoprodotti chimici indesiderati.
Una nuova speranza arriva però da una collaborazione tra i ricercatori dell'École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL) e dell'Università di Kyoto, che hanno sviluppato una sostanza liquida, ricca di idrogeno, che rimane stabile e maneggevole a temperatura ambiente.
Il team di ricerca ha creato il primo esempio di un "solvente eutettico profondo a base di idruri" (DES, dall'inglese Deep Eutectic Solvent). Dietro questo nome tecnico si cela un concetto affascinante: mescolando fisicamente due composti chimici semplici, che a temperatura ambiente sono solidi, si ottiene un liquido. Le due sostanze utilizzate sono l'ammoniaca borano e il tetrabutilammonio boroidruro.
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