Il Net Zero Industry Act: l’industria europea a zero emissioni

Il regolamento 2024/1735, denominato anche Net Zero Industry Act (Nzia), è un atto adottato dal Parlamento e dal Consiglio europeo per rafforzare la capacità produttiva dell’Unione europea nelle tecnologie a zero emissioni nette e accelerare la transizione verso la neutralità climatica entro il 2050

Il Net Zero Industry Act è in vigore dal 29 giugno 2024 e si inserisce nel quadro del Green Deal europeo come risposta strategica alla necessità di ridurre la dipendenza da fornitori di tecnologie pulite esterni all’Unione europea.

Cosa prevede il Net Zero Industry Act

Nzia prevede che entro il 2030 almeno il 40% del fabbisogno annuale dell’Ue di tecnologie strategiche a zero emissioni nette (tra cui, pannelli fotovoltaici, turbine eoliche, batterie, pompe di calore, elettrolizzatori per l’idrogeno, tecnologie per la cattura e lo stoccaggio del carbonio, e infrastrutture per le energie rinnovabili) debba essere prodotto internamente all’Unione europea.

Inoltre, il regolamento ambisce a raggiungere una quota globale del 15% in tecnologie a zero emissioni entro il 2040.

Regolamenti attuativi

Il 23 maggio 2025, la Commissione europea ha pubblicato quattro regolamenti attuativi e una comunicazione con l’obiettivo di implementare il Nzia.

Tra le novità introdotte si segnalano in particolare la definizione e aggiornamento delle tecnologie net-zero – la lista delle tecnologie coperte dal regolamento è stata aggiornata, con l’obiettivo di riflettere l’evoluzione del settore e le priorità strategiche – e i criteri non tariffari nelle aste per le energie rinnovabili.

Dal 30 dicembre 2025 almeno il 30% (o, alternativamente, almeno 6 GW su base annuale) delle nuove aste relative alle energie rinnovabili indette dagli stati membri dovrà includere criteri legati non unicamente ai prezzi.

Per esempio, sono previsti:

• criteri di pre-qualificazione dei partecipanti che puntano sulla condotta aziendale responsabile, sulla sicurezza informatica e la protezione dei dati
• criteri di resilienza (per esempio limitazioni sull’acquisizione di componenti tecnologiche da paesi terzi e premi per la diversificazione della catena di approvvigionamento)
• criteri di sostenibilità ambientale (riduzione dell’impronta di carbonio, economia circolare, impatto sulla biodiversità, uso efficiente dell’acqua e riduzione dell’inquinamento)
• criteri per la selezione dei progetti strategici

Sono state individuate regole comuni per approvare progetti strategici che possono beneficiare di iter autorizzativi accelerati e di un accesso prioritario a finanziamenti strategici (per esempio attraverso l’InvestEu).

I progetti strategici includono gli impianti che si basano su processi produttivi innovativi, le iniziative basate sulla migliore tecnologia disponibile o che riducono in modo significativo e permanente le emissioni di CO2 e/o la dipendenza dell’Ue dalle importazioni da Paesi terzi in base a una soglia di importazione superiore al 50%.

Prospettive future

Il Net Zero Industry Act non è solo una risposta alla crisi climatica, ma anche una strategia industriale per ridurre la dipendenza da fornitori esterni, creare nuovi posti di lavoro qualificati nel settore delle energie pulite e rafforzare la competitività tecnologica europea.

Si stima che il mercato globale delle tecnologie net-zero possa raggiungere 600 miliardi di euro annui entro il 2030.

Nella sua piena attuazione, il Nzia introdurrà incentivi per la formazione di competenze specialistiche (anche tramite l’istituzione di Net-Zero Industry Academies) e la creazione di Net Zero Industry Valleys, poli industriali dedicati all’innovazione e alla produzione sostenibile.

Crediti immagine: Depositphotos

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Stefania Casini: avvocato specializzato in diritto ambientale, energia e infrastrutture. Appassionata a temi legati alla sostenibilità e all'economia circolare. Spera un giorno di poter viaggiare con una macchina del tempo, alimentata da fonti rinnovabili | Linkedin

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