In Puglia rivoluzione sanitaria: la procreazione assistita sarà rimborsabile

Lug 20, 2025 - 00:00
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In Puglia rivoluzione sanitaria: la procreazione assistita sarà rimborsabile

lentepubblica.it

La Regione Puglia inserisce la procreazione assistita nei Livelli Essenziali di Assistenza, d’ora in poi sarà rimborsabile: stop ai viaggi fuori regione e ai costi proibitivi. Via libera anche al nuovo regolamento per accreditare strutture pubbliche e private.


La Puglia inaugura una nuova stagione nel campo della salute riproduttiva, rendendo la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) un servizio pubblico a tutti gli effetti. Con l’inserimento ufficiale della PMA nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), i trattamenti saranno interamente coperti dal Servizio Sanitario Regionale, ponendo fine a un lungo periodo di rinunce, spese elevate e viaggi forzati in altre regioni per migliaia di coppie.

Le dichiarazioni di Emiliano e Piemontese

«Nessuna vita desiderata deve essere negata per ragioni economiche», ha dichiarato il presidente della Regione Michele Emiliano, sottolineando come la tutela della natalità sia una priorità strategica per il futuro demografico e sociale della Puglia. Proprio Emiliano ha firmato il nuovo regolamento regionale che fissa i criteri tecnici, organizzativi e strutturali per autorizzare e accreditare le strutture sanitarie pubbliche e private che offriranno prestazioni di PMA, sostituendo la precedente normativa del 2014.

Il nuovo provvedimento è stato approvato dalla Giunta il 3 luglio ed è ora in corso di pubblicazione sul Bollettino Regionale. Prevede che tutte le prestazioni, comprese quelle di fecondazione omologa ed eterologa, siano accessibili in modo uniforme sull’intero territorio regionale, grazie a un sistema di rimborsi che assicura equità e trasparenza.

Il vicepresidente e assessore alla Sanità Raffaele Piemontese ha evidenziato come questa misura rappresenti un esempio concreto di sanità pubblica al servizio delle persone. «Il desiderio di diventare genitori non può restare un privilegio per chi ha più mezzi. Deve essere un’opportunità concreta anche per chi affronta difficoltà, e il servizio sanitario deve garantire questa possibilità senza discriminazioni», ha affermato, parlando dalla sede dell’assessorato alla Salute in via Gentile.

In Puglia la procreazione assistita sarà rimborsabile

L’obiettivo, secondo la Regione, è quello di rendere accessibile un percorso spesso lungo e complesso anche dal punto di vista psicologico, eliminando ostacoli economici che finora hanno rappresentato un limite insormontabile per molti. La stima del fabbisogno per la Puglia è di circa 5.800 cicli annui, calcolati in base agli standard nazionali e alla popolazione residente.

Le prime strutture pubbliche pronte a partire sono: il Policlinico di Bari per il primo livello; il centro Jaia di Conversano e l’ospedale Vito Fazzi di Lecce per il secondo; mentre il Policlinico “Riuniti” di Foggia garantirà trattamenti di terzo livello. A questi si aggiungono tredici centri privati già autorizzati o in fase di accreditamento, che potranno attivare i servizi a seguito della firma del contratto con la Regione, previa certificazione da parte del Centro Nazionale Trapianti.

Per sostenere l’avvio della misura, l’amministrazione regionale ha stanziato complessivamente 5 milioni di euro, definendo tetti di spesa per ciascun centro, a seconda dei volumi di attività previsti. Ulteriori 300 mila euro sono stati destinati al primo livello, per facilitare l’accreditamento di nuove strutture private.

Tutte le prestazioni rientrano nel tariffario nazionale recepito dalla Regione, garantendo così una copertura standardizzata e uniforme. Il nuovo sistema punta anche a migliorare la qualità dell’offerta, grazie a requisiti stringenti e a un percorso di accreditamento preceduto da un tavolo tecnico regionale, che ha coinvolto esperti del settore, funzionari della sanità pugliese, Aress Puglia e il Centro Regionale Trapianti.

Cosa significa questa iniziativa?

La recente iniziativa della Regione Puglia in materia di Procreazione medicalmente assistita (Pma) segna un punto di svolta significativo nelle politiche sanitarie italiane sul fronte della fertilità. Con questo intervento, la Puglia si candida a essere un modello di riferimento nazionale, distinguendosi per l’approccio inclusivo, moderno e attento ai diritti delle persone che desiderano diventare genitori.

Un investimento sulla medicina della fertilità

L’ampliamento e il rafforzamento dei servizi pubblici di Pma rientrano in una strategia regionale che intende garantire il diritto alla genitorialità non solo sotto il profilo medico, ma anche sociale. In un contesto nazionale in cui l’accesso ai trattamenti di fertilità è spesso ostacolato da costi elevati, tempi d’attesa lunghi e diseguaglianze territoriali, la Puglia si muove in controtendenza, puntando su un sistema pubblico efficiente e accessibile.

L’obiettivo è duplice: da un lato, rispondere all’aumento dell’infertilità – problema che, secondo l’OMS, colpisce circa una coppia su sei – dall’altro, assicurare pari opportunità a tutte le persone, indipendentemente dalla condizione economica, dallo stato civile o dall’orientamento sessuale.

Un approccio inclusivo alla genitorialità

La Regione ha voluto interpretare i cambiamenti profondi che attraversano la società, riconoscendo che oggi esistono molteplici forme di famiglia e percorsi verso la genitorialità. In questo senso, l’iniziativa pugliese non si limita alla dimensione clinica, ma assume un valore culturale e simbolico: afferma il diritto alla salute riproduttiva come parte integrante dei diritti fondamentali della persona, e promuove una visione laica e pluralista della famiglia.

Politiche sanitarie all’altezza della società contemporanea

Questa scelta riflette una visione lungimirante della sanità pubblica, capace di interpretare le trasformazioni demografiche e valoriali della società. In un Paese che invecchia, dove il tasso di natalità è ai minimi storici e dove le difficoltà di accesso alla genitorialità colpiscono soprattutto le fasce più fragili, servono politiche sanitarie innovative, inclusive e orientate al futuro. La Puglia, con questa iniziativa, dimostra che è possibile coniugare efficienza del sistema sanitario e giustizia sociale.

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