Inchiesta urbanistica a Milano, opposizioni contro Sala: “Si dimetta”

Le opposizioni a Palazzo Marino si scagliano contro il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, dopo gli ultimi sviluppi dell’inchiesta sull’urbanistica, con la richiesta di arresti domiciliari per l’assessore alla Rigenerazione urbana di Milano, Giancarlo Tancredi, e per l’imprenditore Manfredi Catella, fondatore e ceo di Coima, uno dei gruppi leader in città e in Italia del settore immobiliare. La richiesta, in sostanza, è quella di un passo indietro del primo cittadino.
La Russa: “Mai lieto di arresti ma strada giustizia sia libera”
“Non ho ancora visto niente, ma non sono mai lieto quando qualcuno viene arrestato ma è giusto che la strada della giustizia sia libera”, ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, a margine della cerimonia di presentazione della Relazione annuale 2025 dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni a Palazzo Madama, commentando le ultime notizie in merito all’inchiesta urbanistica a Milano.
De Corato (FdI): “Sala abbia sussulto dignità e si dimetta”
“Le notizie che giungono da Milano in merito all’inchiesta sulla gestione urbanistica destano sconcerto e preoccupazione. Sala abbia un sussulto di dignità, si assume le proprie responsabilità davanti ai cittadini e rassegni le dimissioni. La città ha il diritto di avere un amministratore che la faccia tornare a sognare in grande”. Così il deputato di Fratelli d’Italia, vicepresidente della Commissione Affari costituzionali ed ex vicesindaco delle Giunte di centrodestra milanesi, Riccardo De Corato.
“Fermo restando la dovuta posizione garantista nei confronti degli indagati, quello che emerge è un dato politico: l’inettitudine del sindaco Sala ad amministrare la città. Milano non merita un sindaco che nemmeno sa che cosa avviene negli uffici comunali. Attendiamo l’esito delle indagini e il lavoro degli inquirenti, ma è impensabile che Sala rimanga al suo posto come nulla fosse: si dimetta e permetta ai milanesi di scegliere da chi farsi amministrare. La città è infatti paralizzata dall’incapacità sua e della giunta, privi visione e di capacità gestionale, con opere e progetti bloccati”, aggiunge De Corato.
Sardone (Lega): “Milano è ferma, Sala deve spiegare”
“Le notizie sull’allargamento dell’inchiesta sull’urbanistica a Milano, che ora coinvolge pienamente la giunta Sala, sono preoccupanti. Siamo garantisti, ci auguriamo che tutto venga chiarito e non intendiamo alimentare processi mediatici. Resta però un fatto politico: il sindaco Sala deve spiegare cosa accadeva in Comune. Le domande sono: negli uffici va ogni tanto? Vede che succede? O fa il sindaco solo sui social?”. Così in una nota Silvia Sardone, vicesegretaria della Lega e consigliera comunale a Milano.
“È evidente da anni che il settore urbanistico è paralizzato, l’immobilismo della giunta è disarmante, e i progetti di sviluppo a Milano sono ormai svaniti. Non sono solo le inchieste a limitare il futuro della città, ma l’incapacità sempre più evidente di questa amministrazione: basti guardare il caos sullo stadio di San Siro, con anni persi e una gestione indecente, o la riqualificazione di Piazzale Loreto, bloccata all’improvviso. La sensazione è che questa giunta sia arrivata al capolinea, che la sinistra non abbia una visione di rilancio e che Milano meriti finalmente una svolta”, conclude Sardone.
Sorte (FI): “A Milano serve svolta, trovare subito candidato”
“Forza Italia non userà mai le inchieste giudiziarie come clava contro gli avversari politici. Siamo una forza garantista e per noi il garantismo è un valore reale. Siamo ben consapevoli che, a parti inverse, gli esponenti del campo largo sarebbero già scesi già in piazza con le forche per chiedere le dimissioni dell’esponente di centrodestra di turno: noi siamo fatti in un altro modo, siamo orgogliosamente diversi da loro”. Lo dichiara Alessandro Sorte, deputato di FI e segretario regionale del partito in Lombardia.
“Esprimiamo, tuttavia, fortissima preoccupazione per la paralisi urbanistica che da mesi colpisce il comune di Milano, una città allo sbando con cantieri bloccati, investitori che scappano, posti di lavoro che si perdono. Serve una svolta, l’appello è a tutti i partiti del centrodestra per trovare velocemente un candidato sindaco che porti la città fuori da questo declino”, conclude Sorte.
Conte: “Inchiesta faccia suo corso ma trarre responsabilità politiche”
“Quando si tratta di legalità, quando si tratta di tutelare l’etica pubblica noi non volgiamo mai la testa all’altra parte e non guardiamo in faccia a nessuno. Non si può assolutamente creare la logica dei due pesi e delle doppie misure. E da questo punto di vista a Milano abbiamo detto quello che poi correva sulla bocca di tutti: che, per quanto riguarda i progetti sull’edilizia, c’era opacità, c’era una situazione torbida che adesso sta venendo fuori. Quindi nessuno si deve sorprendere oggi”. Così il leader del M5S Giuseppe Conte, a margine di un evento del Movimento alla Camera, commenta le ultime notizie in merito all’inchiesta urbanistica a Milano, che coinvolgono anche l’assessore alla rigenerazione urbana.
“Noi col Salva Milano – aggiunge l’ex premier – abbiamo fatto una battaglia per dire che non si può gestire una città consentendo a speculatori affaristi di arricchire le proprie tasche a scapito della tutela dell’ambiente, del benessere di tutti. Perché per ogni progetto che è frutto esclusivo della speculazione c’è del verde sottratto alla collettività”, aggiunge. “C’è sempre una perdita quando ci sono situazioni opache e torbide. Adesso – prosegue – lasciamo che la magistratura faccia il suo corso. Noi non entriamo mai nelle vicende giudiziarie, perché quella è responsabilità penale. Ma per quanto riguarda la responsabilità politica attendiamo che se ne traggano le conseguenze da chi ha la responsabilità”.
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