La forza dell’arte che unisce: la danza secondo Elisabetta Barzaghi

Il percorso di Elisabetta Barzaghi tra emozione, inclusione e passione

A 40 anni, Elisabetta Barzaghi è l’incarnazione della grazia e della determinazione. Vive a Fino Mornasco, in Lombardia, e con i suoi occhi azzurro chiaro e i capelli biondo scuro, porta con sé un’energia che contagia chiunque incontri. Insegnante di ballo, poliglotta – parla fluentemente inglese e francese – e appassionata di canto e teatro, Elisabetta ha fatto dell’arte la sua missione quotidiana.

Elisabetta, di che cosa ti occupi oggi?

«Attualmente insegno danza. È la mia grande passione e la mia professione. Nella nostra ASD, Balla Facile System, proponiamo corsi di ballo liscio, danze caraibiche, latinoamericane e tango argentino. Ma non ci fermiamo alla tecnica: stiamo sviluppando progetti speciali come balloterapia, tangoterapia e, in collaborazione con alcuni enti, un innovativo percorso di tango per persone non vedenti. È un lavoro che unisce corpo, mente e cuore».

Possiamo dire che la danza è stata la tua svolta?

«Assolutamente sì. Ma oggi sto riscoprendo anche un’altra mia grande passione: il canto. Ho sempre amato cantare, ma per tanto tempo la vergogna mi ha bloccata. Ora, invece, sto studiando seriamente e il mio insegnante mi ha già proposto di partecipare a un saggio. Per me è una nuova sfida, un nuovo palco da vivere».

Hai mai pensato di esplorare anche altri ambiti dello spettacolo?

«Sì, sono molto curiosa e aperta alle contaminazioni artistiche. Ho studiato teatro e ho conseguito due lauree: una in Scienze dei Beni Culturali e l’altra in Comunicazione Multimediale. Amo il palcoscenico in tutte le sue forme. Ho partecipato a diversi spettacoli, tra cui uno molto speciale in cui ballavo insieme al mio compagno, accompagnati da musicisti dal vivo e da un attore. Quelle sono le esperienze che ti restano dentro».

Moda, shooting, passerelle: ti affascinano anche questi mondi?

«Mi incuriosiscono e non mi spaventano. In più di dieci anni di attività abbiamo portato la nostra danza in contesti importanti, come il Premio Strega a Cervo. Non lo faccio per narcisismo, ma perché credo che ogni esibizione sia un atto artistico. Mi piace esprimere qualcosa, raccontare una storia anche attraverso un semplice movimento».

Come vedi il tuo futuro nei prossimi cinque anni?

«Il mio obiettivo è far crescere ancora di più la nostra associazione, Balla Facile System. L’abbiamo fondata con l’intento di offrire un’alternativa etica e inclusiva rispetto a molte scuole tradizionali, dove spesso conta solo il numero degli iscritti. Per noi la danza è uno strumento di benessere globale: fisico, mentale, relazionale. Vogliamo che sia accessibile a tutti, senza barriere, né giudizi. E vogliamo continuare a farlo con professionalità, rispetto e passione».

In un mondo in cui tutto corre veloce, Elisabetta Barzaghi ha scelto di rallentare per ascoltare il ritmo più autentico: quello delle emozioni. La sua danza non è solo tecnica, ma un linguaggio universale che accoglie, cura, trasforma. In un tempo che tende a dividere, lei costruisce ponti. E, passo dopo passo, dimostra che l’arte può essere molto più di un mestiere: può essere una missione.

A cura della Redazione
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