Lavoro, Calderone: “Il 90 per cento dei nuovi contratti è a tempo indeterminato”
In una intervista al “Riformista” la ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, commenta i dati sull’occupazione e sui contratti a tempo indeterminato che sono ottimi: “Il 90 per cento dei contratti nuovi è a tempo indeterminato. E non lo dico io, ma istituzioni indipendenti. E’ una realtà positiva, che risponde alle esigenze di un mondo del lavoro che è cambiato in questi anni, anche alla luce della crisi demografica. Le imprese non trovano un lavoratore su due e questo è un costo che, in termini di perdita di valore aggiunto, è stimato in miliardi di euro e nel 2,5 per cento del Pil. Oggi – aggiunge – le imprese hanno la necessità di attrarre e trattenere le competenze, perché il turn over è più difficile che mai. Queste dinamiche nuove forse non sono state metabolizzate da chi guarda al passato”. Però c’è un problema di salari troppo bassi. Il taglio del cuneo fiscale non basta: “Esiste un problema di scarsità di risorse, anche a causa di scelte passate che hanno inciso notevolmente sui conti pubblici. A ogni modo, il taglio del cuneo fiscale, tutto a vantaggio dei lavoratori, ha incentivato sicuramente la crescita dell’occupazione negli ultimi due anni e mezzo. La chiave di volta è il sostegno alla produttività e la redistribuzione dei risultati ottenuti. Anche per questo, da inizio mandato, come governo abbiamo dimezzato la tassazione sui premi nei contratti di produttività e sostenuto la nuova legge sulla partecipazione”.
Quanto alla contrattazione territoriale: “Prima della nomina a ministro, sono stata una consulente del lavoro per 30 anni. Per me la contrattazione territoriale è un pilastro fondamentale per rispondere alle esigenze delle aziende, dei lavoratori e dei territori. E’ uno strumento che funziona e che ha grandi potenzialità, alla luce di esigenze sempre più specifiche di ogni singola realtà produttiva. La contrattazione – rileva la ministra – è “un valore, è la nostra storia e il nostro futuro”. Un altro tema fondamentale, la sicurezza: “Il confronto procede in maniera proficua e su dossier specifici. Abbiamo condiviso con le parti sociali una prima bozza di lavoro per arrivare a un testo di legge al più presto, anche alla luce dei tantissimi interventi che abbiamo approvato in questi due anni e mezzo sulla sicurezza sul lavoro. A volte si tratta di rendere più efficaci norme che già esistono. In altri casi, invece, bisogna creare forme innovative di formazione e prevenzione. Il dialogo – conclude Calderone – va avanti, e devo dire che la disponibilità da parte di tutte le parti sociali è massima”.
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