Mafia, voto di scambio e estorsione: arresti tra Lazio e Campania
I Carabinieri del Comando Provinciale di Latina hanno arrestato diverse persone accusate di scambio elettorale politico-mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, trasferimento fraudolento di valori e turbata libertà degli incanti. Tra gli indagati figura anche un esponente del clan camorristico Licciardi, parte dell’Alleanza di Secondigliano. Contestualmente è stato disposto il sequestro preventivo, ai fini della confisca, di beni immobili e quote societarie per un valore complessivo superiore a 10 milioni di euro, che comprende sette locali commerciali (tra cui una galleria), un B&B, 20 unità immobiliari e tre terreni. L’operazione ha interessato Roma, Napoli, Terracina, Latina e provincia. Le indagini hanno documentato, tra l’altro, l’ottenimento di appoggi elettorali per le amministrative di maggio 2023 da parte di un pubblico funzionario di Terracina e di un esponente del clan, nonché condotte violente e minacciose ai danni di una vittima costretta a pagare somme per un prestito usurario. È emerso inoltre che un imprenditore locale, in rapporti con il clan, avrebbe intestato fittiziamente a terzi immobili, attività commerciali e quote societarie a Napoli, Terracina, San Felice Circeo e Roma per eludere eventuali misure di prevenzione patrimoniale.
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