Prato, cittadino cinese rapito e poi liberato: due arresti

Dicembre 17, 2025 - 15:02
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Prato, cittadino cinese rapito e poi liberato: due arresti

I carabinieri di Prato hanno eseguito due arresti per il caso di un cittadino cinese rapito e poi liberato il 5 dicembre scorso. Sequestro di persona a scopo di estorsione: con questa accusa, al termine di un’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della procura di Firenze e condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Prato, sono stati arrestati i presunti carcerieri di Yang Yixiang, il cittadino cinese di 46 anni, residente a Empoli (Firenze), sequestrato per cinque giorni e liberato il 5 dicembre scorso nel centro di Prato. In carcere sono finiti due connazionali della vittima.

“Modalità tipiche della criminalità organizzata”

Fin dall’inizio, spiegano gli inquirenti, la vicenda era apparsa connotata da modalità tipiche della criminalità organizzata. Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, il sequestro era scattato all’alba di domenica 30 novembre, quando Yang Yixiang era stato avvicinato all’uscita di un bar karaoke in via Galcianese a Prato da due individui che si erano qualificati come appartenenti alle forze dell’ordine. Convinto a salire su un’auto scura di grossa cilindrata con il pretesto di un controllo, del 46enne cinese si erano poi perse le tracce. Dopo cinque giorni di prigionia, il rapito era stato rilasciato nella serata di venerdì 5 dicembre e ritrovato in zona piazza Mercatale, in stato confusionale. Nelle ore successive era stato ascoltato a lungo dai carabinieri per ricostruire quanto accaduto durante la detenzione, mentre la Procura di Prato aveva aperto un fascicolo per sequestro di persona a scopo di estorsione, reato perseguibile d’ufficio, nonostante il successivo ritiro della denuncia da parte dei familiari.

Decisive le immagini delle telecamere di videosorveglianza

Dalle indagini, passate poi sotto il coordinamento della Dda fiorentina, diretta dalla procuratrice Rosa Volpe, è stato possibile risalire ai presunti responsabili della custodia dell’ostaggio. Decisivo, secondo quanto evidenziato nel comunicato della procura, l’esame delle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nel luogo del rilascio, che ha permesso di ricostruire i movimenti dei sequestratori, il percorso seguito dopo la liberazione della vittima e di individuare un immobile ritenuto la base logistica del sequestro.

L’irruzione in una cantina dove è stato tenuto l’ostaggio

Nella mattinata del 13 dicembre i carabinieri hanno fatto irruzione nello stabile dove sarebbe stato nascosto l’ostaggio e all’interno è stata scoperta una cantina probabilmente utilizzata come luogo di prigionia: nel sottoscala, infatti, era stato predisposto un giaciglio Durante l’operazione sono state identificate più persone di origine cinese, tra cui i due arrestati. Uno di loro ha tentato la fuga subito dopo l’ingresso dei militari, ma è stato immediatamente bloccato. La perquisizione ha inoltre portato al sequestro di numerosi elementi ritenuti rilevanti: un taser, mazze, coltelli, gli abiti indossati dai rapitori al momento del rilascio di Yang Yixiang e documenti falsi validi per l’espatrio, circostanza che ha rafforzato il quadro indiziario e il pericolo di fuga.

I due indagati, interrogati dal pubblico ministero, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Alla luce dei gravi indizi raccolti e del rischio concreto che potessero sottrarsi alle indagini fuggendo dall’Italia, la Dda ha disposto il fermo, eseguito dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Prato, con il trasferimento dei due nel carcere cittadino. Nella giornata di ieri, martedì 16 dicembre il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Firenze ha convalidato il fermo e disposto per entrambi la custodia cautelare in carcere. Resta ora da chiarire il movente del sequestro e se la liberazione dell’ostaggio sia avvenuta a seguito del pagamento di un riscatto, la cui entità non è stata resa nota. Le indagini proseguono per verificare eventuali responsabilità di altre persone e per ricostruire l’intera rete che avrebbe organizzato il sequestro, dalla fase del rapimento a quella dell’estorsione e della custodia dell’ostaggio.

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Redazione Redazione Eventi e News