L’Italia continua a prendere sul serio il solito trucco di Putin

Il fatto che Vladimir Putin abbia dichiarato di non avere nulla in contrario all’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea sarà portato a esempio della sua sincera volontà di pace da quegli stessi sottili analisti che fino a ieri consideravano la proposta una provocazione contro la Russia da parte di un’Europa irresponsabile e guerrafondaia.
In realtà, Putin fa sempre lo stesso gioco, e vale anche per tutte le altre dichiarazioni sulle famose garanzie di sicurezza e il processo di pace (che non esiste) di cui pure saranno sicuramente pieni i giornali, vale a dire: ributtare la palla nel nostro campo, per guadagnare tempo e seminare zizzania.
Un gioco che purtroppo funziona sempre, specie in Italia, come dimostrano da ultimo le lunari dichiarazioni del ministro della Difesa Guido Crosetto sul fatto che noi europei avremmo spinto la Russia nelle braccia di Cina e India per la nostra pretesa di «giudicare», imporre i nostri modelli «di inclusività» e le nostre «regole morali».
Giustamente su X Nona Mikelidze gli ha ricordato che per decenni l’Europa alla Russia di Putin non ha osato torcere un capello, continuando a farci affari e a trattatarla con tutti gli onori, anche mentre sterminava i ceceni o invadeva la Georgia, senza incorrere nemmeno in una sanzione piccina picciò.
Ma per i dettagli potete leggere il suo thread, cui mi limito qui ad aggiungere due annotazioni. La prima è che fino al 2022 Giorgia Meloni era contraria persino alle poche e tardive sanzioni imposte dall’Ue dopo l’occupazione della Crimea. La seconda è che dentro Fratelli d’Italia Crosetto è di gran lunga l’esponente più ragionevole.
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