Luce blu notturna: un nemico silenzioso per cervello e metabolismo

Se hai l’abitudine di addormentarti con lo smartphone o il tablet, sappi che questi dispositivi non solo danneggiano il tuo ritmo sonno veglia, ma possono contribuire a rallentare il tuo metabolismo. A dirlo è la scienza che oggi mette sotto accusa proprio la luce artificiale notturna, in particolare quella blu emessa da smartphone, tablet e LED. Secondo uno studio guidato dal neuroscienziato Randy J. Nelson, dell’Università della West Virginia, infatti, una esposizione prolungata e costante alla luce artificiale notturna, ha effetti profondamente negativi sul nostro cervello e sul metabolismo.
Lo studio americano
Pubblicata sulla rivista Brain Medicine, la ricerca dimostra che l’illuminazione notturna interferisce con i ritmi circadiani, ovvero il nostro orologio biologico, portando a una soppressione della melatonina, l’ormone che regola il sonno. Le conseguenze? Disturbi del sonno, neuro infiammazione, disfunzioni immunitarie, squilibri metabolici e alterazioni dell’umore. In poche parole: più luce blu di notte, più rischi di ansia, depressione, obesità e perfino malattie croniche. «La luce blu penetra direttamente nei nuclei soprachiasmatici, il ‘pacemaker’ del cervello, disturbando la sincronizzazione naturale tra corpo e ambiente – spiega Nelson – . Questo squilibrio può avere effetti sistemici: l’organismo entra in uno stato di allerta, le difese immunitarie si alterano e il metabolismo rallenta».
I rimedi per una igiene circadiana
Fortunatamente, la prevenzione è possibile e alla portata di tutti. Bastano alcune semplici strategie per ridurre i danni da luce blu. «Innanzitutto ridurre l’uso di dispositivi digitali nelle ore serali, specialmente a ridosso del sonno – dice l’esperto -. Utilizzare filtri per la luce blu su smartphone, tablet e computer, oppure indossare occhiali con lenti filtranti. Preferire luci calde e soffuse dopo il tramonto, evitando illuminazioni fredde e intense e mantenere orari regolari di sonno e veglia anche nel fine settimana. La mattina è bene esporsi alla luce naturale perché questo aiuta a ristabilire i ritmi biologici. In ambito medico, la ricerca apre la strada a nuovi approcci terapeutici: dall’uso di visiere a luce regolata per i lavoratori notturni all’ottimizzazione dell’illuminazione in terapia intensiva per favorire il recupero dei pazienti».
Sai che l’ora del giorno è una variabile biologica cruciale?
Uno degli aspetti più innovativi dello studio americano riguarda poi il riconoscimento dell’ora del giorno come variabile biologica cruciale. Infatti, non è irrilevante quando si somministra una terapia o si misura un parametro, perché l’organismo risponde in modo diverso a seconda del momento della giornata. Quindi l’invito dei ricercatori è chiaro: è fondamentale imparare a rispettare il nostro orologio interno. Una buona “igiene circadiana” non è solo una questione di benessere, ma un potente strumento di prevenzione contro stati di infiammazione e malattie croniche.
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