L’Ucraina ha bisogno di una pace giusta, sostenuta dagli alleati Nato

Da giorni si parla di accordi di pace, cessate il fuoco e condizioni per garantire al Medio Oriente una futuro pacifico. La speranza è che presto il dibattito pubblico possa adottare gli stessi toni ambiziosi e ottimisti per l’Ucraina, che da oltre tre anni e mezzo subisce un’invasione criminale da parte della Russia.
Anche Kyjiv avrebbe bisogno di una pace che dia sollievo alla sua popolazione, un cessate il fuoco che permetta la ricostruzione e garanzie di sicurezza per scongiurare futuri attacchi da parte di Mosca. È l’impegno assunto con la risoluzione dall’Assemblea parlamentare Nato, l’organismo di raccordo tra la Nato e i parlamenti degli Stati membri, durante la 71a sessione annuale tenutasi a Lubiana, in Slovenia, lunedì 13 ottobre.
La risoluzione 502 rappresenta un impegno storico nell’ottica di una pace giusta, duratura e rispettosa della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Il documento poggia sulla relazione presentata dalla senatrice del Partito democratico Simona Malpezzi, che costituisce il pilastro analitico e politico della risoluzione stessa.
Malpezzi ha dato voce a un approfondito lavoro di raccolta dati sul campo e di analisi delle dinamiche geopolitiche, integrando valutazioni militari, diplomatiche, economiche e umanitarie, e delineando un quadro strategico chiaro e coerente. La relazione finale, circa venti pagine in tutto, traccia un quadro completo della situazione ucraina, delle minacce alla sicurezza collettiva euro-atlantica e delle misure necessarie per garantire la difesa del Paese invaso.
Nel suo lavoro, Malpezzi descrive in dettaglio l’aggressione russa, denunciando la sistematicità e la violenza delle azioni militari sul territorio ucraino, compresi attacchi missilistici e con droni, e i bombardamenti indiscriminati su infrastrutture critiche civili. Particolare attenzione viene dedicata alle violazioni dello spazio aereo degli Alleati da parte della Russia, considerate atti di escalation e destabilizzazione.
La senatrice sottolinea anche la minaccia rappresentata dalla flotta ombra russa di cui Linkiesta aveva parlato nelle inchieste di Massimiliano Coccia a ottobre 2024. Le attività delle navi fantasma impattano negativamente sulla sicurezza, sull’economia e sull’ambiente europeo, creando nuove necessità in fatto di monitoraggio e contrasto coordinato a livello Nato.
Sul piano militare, Malpezzi evidenzia le carenze critiche delle forze ucraine, dalla difesa aerea e missilistica alla necessità di sistemi di artiglieria di lungo raggio, e poi ancora mezzi corazzati moderni, capacità di guerra elettronica e droni tattici. Nella relazione insiste sulla necessità di rafforzare la capacità di difesa e di deterrenza attraverso la consegna tempestiva di armamenti e sistemi avanzati da parte degli Alleati, sostenendo la preparazione, la formazione e l’integrazione delle Forze Armate ucraine con gli standard Nato.
Un altre aspetto centrale della relazione riguarda la diplomazia e il percorso verso la pace, quindi la prospettiva futura dell’Ucraina. Malpezzi sottolinea la necessità di coordinare strettamente iniziative diplomatiche multilaterali e bilaterali, valorizzando il principio che nessuna decisione sul futuro dell’Ucraina può essere presa senza la sua partecipazione piena e sovrana. È per questo che fughe in avanti come quelle di Donald Trump, che più volte ha tentato di convincere da solo Vladimir Putin a porre fine alla guerra, non possono raggiungere l’obiettivo sperato.
Dal punto di vista umanitario, la relazione denuncia in maniera dettagliata le violazioni dei diritti umani compiute dalla Russia in questi anni. Più volte sono state denunciate torture, trattamenti inumani e degradanti, negligenza medica e privazioni di ogni genere nei confronti dei prigionieri di guerra. Malpezzi chiede quindi un accesso immediato e senza restrizioni per le missioni internazionali – tra cui il Comitato Internazionale della Croce Rossa e le agenzie Onu – a tutti i luoghi di detenzione, e propone un robusto impegno per la liberazione dei prigionieri e il ritorno sicuro dei civili sequestrati, con particolare attenzione ai bambini.
Mentre si lavora alla pace, si deve iniziare anche a progettare la ricostruzione dell’Ucraina: quindi i lavori da mettere in cantiere per la riparazione e la nuova edificazione di immobili e infrastrutture. Ma si parla anche di ricostruzione immateriale, sul fronte della governance e delle riforme da attuare. Malpezzi analizza gli esiti delle conferenze internazionali sulla ripresa ucraina, da Lugano a Roma, e sottolinea la necessità di un sostegno coordinato e sostenibile, sia pubblico sia privato, per garantire la stabilità economica e politica del Paese. La relazione mette in evidenza la centralità della trasparenza e della lotta alla corruzione, così come l’importanza della modernizzazione della difesa, del settore energetico e delle infrastrutture critiche.
In linea con queste analisi, la risoluzione 502 dell’Assemblea parlamentare Nato condanna senza ambiguità l’aggressione russa e ribadisce il diritto dell’Ucraina a difendere il proprio territorio. E parla esplicitamente di sostegno militare diretto agli ucraini, con consegne di sistemi di difesa aerea, artiglieria, mezzi corazzati, aerei multiruolo, strumenti di guerra elettronica e altri per il rafforzamento della difesa marittima e aerea. Tutto coordinato attraverso i meccanismi Nato. La risoluzione sancisce inoltre il rafforzamento della deterrenza collettiva attraverso esercitazioni congiunte, piani di comando chiari e capacità di intervento rapido della forza multinazionale di rassicurazione.
Sul piano economico e civile, la risoluzione enfatizza la protezione delle infrastrutture critiche, il rafforzamento della resilienza energetica, la sicurezza cibernetica, e la comunicazione strategica. E sottolinea l’importanza di sostenere le riforme amministrative e la trasparenza nella gestione delle risorse, garantendo un ambiente favorevole agli investimenti e al rafforzamento della governance. L’approccio integrato del documento unisce la dimensione militare a quella civile, economica e diplomatica, evidenziando la centralità di un impegno coerente e a lungo termine per assicurare la stabilità e la prosperità dell’Ucraina.
L'articolo L’Ucraina ha bisogno di una pace giusta, sostenuta dagli alleati Nato proviene da Linkiesta.it.
Qual è la tua reazione?






