Il gioco d’azzardo online ha creato un mercato globale fuori controllo

Dicembre 13, 2025 - 14:00
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Il gioco d’azzardo online ha creato un mercato globale fuori controllo

Negli ultimi anni il gioco d’azzardo è diventato uno dei settori più dinamici e controversi dell’economia globale. La digitalizzazione, le scommesse online, più di sette miliardi di smartphone sparsi nel mondo e un mercato sempre più integrato hanno trasformato radicalmente abitudini, rischi e opportunità.

Un fenomeno esplosivo, considerata la disponibilità continua (ventiquattro ore al giorno) dei servizi digitali che peraltro si sommano alle scommesse e giochi d’azzardo tradizionali (offline). Il mercato del gioco online a livello globale è stimato in 105,5 miliardi di dollari (Future Market Insight) con una crescita prevista, anno su anno, di circa l’undici per cento, arrivando, si stima, nel 2030 a superare i 153 miliardi di dollari.

Negli Stati Uniti, dopo la sentenza della Corte Suprema del 2018 che ha liberalizzato le scommesse sportive, il giro d’affari è cresciuto fino a superare i centoventi miliardi di dollari nel 2024 secondo l’American Gaming Association, con trentanove Stati e il distretto di Columbia che hanno autorizzato le scommesse online sul gioco d’azzardo sportivo.

Il New York Times in un articolo dello scorso novembre ha concentrato l’attenzione sul numero crescente di giovani americani, scommettitori seriali, che chiedono aiuto per uscire dalla spirale della dipendenza dalle scommesse online.

Fenomeno non solo preoccupante per gli Stati Uniti ma in crescita in tutto il mondo, con app di scommesse sempre più sofisticate e ottimizzate grazie all’intelligenza artificiale. Sulle scommesse sportive, infatti, puoi giocare in-game o live facendo diventare la possibilità di scommessa un “continuum” in real-time pericolosissimo. Come in Australia. Il centro per la ricerca sul gioco d’azzardo dell’Università Nazionale Australiana nell’ultimo Rapporto ha rilevato come il gioco d’azzardo online stia diventando sempre più popolare, con il 33,4 per cento degli intervistati che vi hanno piazzato scommesse negli ultimi dodici mesi. «L’accesso illimitato al gioco d’azzardo online ha il potenziale per causare danni reali se non adeguatamente affrontato», ha dichiarato Aino Suomi, Direttore del Gambling Researh Center, al Guardian lo scorso settembre. Le perdite pro-capite sono le più elevate di qualsiasi altro Paese al mondo (H2 Gambling Capital, 2025).

Il rapporto “National Gambling Prevalence Study Pilot 2024” pubblicato lo scorso settembre dall’Istituto Australiano di Studi sulla Famiglia (Agrc) parla chiaro. Il 17,8 per cento dei giovani nella fascia di età 18-24 anni, sottolinea il rapporto, è ad alto rischio di danni da gioco d’azzardo rispetto al 10,4 per cento della fascia di età 35-44 anni.

Anche la fiscalità forse può essere – ma sicuramente non da sola – un’arma per cercare di arginare il fenomeno. Il Cancelliere del Regno Unito Rachel Reeves ha recentemente annunciato un aumento delle tasse legate ai ricavi delle società di scommesse online (a partire dal prossimo aprile) che dovrebbero generare maggiori entrate per il governo britannico pari a 1,1 miliardi di sterline in più all’anno entro il 2029-30.

Reeves ha detto che stava prendendo di mira il gioco d’azzardo online (12,6 miliardi di sterline di ricavi nel periodo aprile 2024-marzo 2025 – dati Gambling Commission), perché era «associato ai più alti livelli di danno alla salute».

Per dovere di cronaca va detto che il governo inglese non ha aumentato le imposte di gioco delle slot machine di strada, così come le scommesse sulle corse dei cavalli agli ippodromi continuano a essere esenti da tasse e verrà abolita l’imposta del dieci per cento (da aprile 2026) sulle sale da bingo.

In questo scenario globale, l’Italia continua a essere tra i Paesi con la maggiore spesa pro capite e con il gettito fiscale più elevato. Il rapporto di Eurispes presentato lo scorso agosto parla chiaro. Nel 2024 il gioco online ha visto una significativa espansione, con una raccolta di novantadue miliardi di euro. Nel 2024 il gioco tramite gli smartphone ha superato il sessanta per cento dell’intero settore online italiano, con una crescita media del trentotto per cento annuo.

L’Istituto Superiore di Sanità stima che in Italia ci siano circa un milione e mezzo di giocatori a rischio. Secondo la survey (2024) “European School Survey Project on Alcohol and other Drugs” (Espad), il cinquantuno per cento degli studenti italiani tra i quindici e i diciannove anni ha giocato d’azzardo negli ultimi dodici mesi.

Dati in netto peggioramento come appare da una più recente (2025) ricerca “Prevalence of gambling behaviours in a sample of 12-14-year-old Italian preadolescents” condotta da alcuni ricercatori di diverse Università italiane in particolare su studenti dai dodici ai quattordici anni del Piemonte e della città di Roma, attraverso un questionario anonimo, somministrato tra novembre 2022 e gennaio 2023.

Il 55,7 per cenot dei partecipanti ha dichiarato di aver giocato negli ultimi dodici mesi, il sedici per cento di aver giocato regolarmente negli ultimi trenta giorni. «Il gioco d’azzardo può mettere a repentaglio la salute, portando a un aumento dell’incidenza di malattie mentali e suicidi», dichiara il rapporto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (2024).

Thomas Amadieu, professore presso l’Essca School of Management e ricercatore associato presso la facoltà di sociologia della Sorbona, ha pubblicato nel 2021 il libro “La Fabrique de l’addiction aux jeux d’argent” dove viene analizzato l’impatto del settore del gioco d’azzardo in Francia dove lo studioso dichiara inadeguata la regolamentazione francese esistente, mettendo in luce come, a suo avviso, le indagini sulla dipendenza dal gioco d’azzardo sono ancora poco sviluppate in Francia rispetto ad altri Paesi.

Soprattutto, Thomas Amadieu sottolinea il fatto che gli studi e i vari report su questo settore sono promossi e realizzati, in buona parte dall’industria del gioco stesso. Industrie abili, continua il professore, a utilizzare pratiche di lobbying, anche attraverso il finanziamento diretto e indiretto di diverse ricerche e ricercatori, al fine di produrre risultati scientifici di parte.

In coerenza a ciò il Prof. Amadieu nella prefazione del suo libro precisa che non è mai stato finanziato direttamente o indirettamente dall’industria del gioco d’azzardo.

Intervistato da Le Monde nel giugno dello scorso anno, Amadieu spiega come le scommesse sportive siano diventate assai popolari in Francia e sui giovani dice: «I giovani delle categorie popolari sono percepiti dagli operatori come consumatori più vulnerabili, quindi i più fedeli. I giocatori più fedeli sono i più problematici…».

Un problema assai complesso, ma c’è di peggio. Il gioco d’azzardo è anche un modo comune per riciclare denaro ottenuto attraverso attività illegali. Impressionante quanto emerge da un nuovo studio commissionato dall’European Casino Association (Eca) realizzato dall’americana Yield Sec™, piattaforma globale di intelligence che monitora l’intero ecosistema del gioco.

Gli operatori di gioco d’azzardo online illegale hanno generato 80,6 miliardi di euro di entrate nel 2024 con un aumento del ventisei per cento dei soggetti che illegalmente hanno operato (2024 su 2023).

Dei centodiciotto milioni di europei che hanno interagito con il gioco d’azzardo online nel 2024, ottantuno milioni hanno interagito con operatori illegali e non regolamentati. Nell’insieme è un enorme problema con tante sfaccettature ma con sicure vittime: le persone più economicamente fragili e i più giovani.

La regolamentazione è necessaria ma non basta. Prevenzione sanitaria, comunicazione mirata e massiva, un controllo rigoroso sulle piattaforme digitali e la lotta al crimine. Una sfida sicuramente complessa. Soprattutto una sfida che riguarda non solo il gioco in sé, ma il modello di società che vogliamo costruire partendo dai più giovani.

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