Master e corsi di perfezionamento: differenze, durata e valore dei titoli
Scopri la differenza tra master universitari e corsi di perfezionamento post laurea: durata, titoli rilasciati, requisiti d’accesso e valore nel mondo del lavoro.
Master e corsi di perfezionamento: qual è la differenza?
Con la situazione attuale, non sempre basta il titolo universitario per specializzarsi davvero o per rispondere alle richieste del mercato del lavoro. Per questo sempre più studenti universitari si ritrovano indecisi su come proseguire il proprio percorso di formazione dopo aver ottenuto la laurea triennale. Oggi tuttavia l'offerta di corsi post laurea è talmente variegata da venire incontro a tutti i neo-dottori, che possono scegliere tra master di I e II livello o corsi di aggiornamento e perfezionamento professionale, incentrati sulle molteplicli branche del mondo accademico. I master sono disponibili anche online grazie agli atenei telematici riconosciuti dal MUR. Sebbene entrambi siano percorsi post-laurea che mirano a rafforzare competenze, tra master e corsi di perfezionamento esistono differenze sostanziali in termini di struttura, titolo rilasciato, requisiti d’accesso, durata, riconoscimento legale e costi. Dunque, scopriamo insieme quali sono gli aspetti distintivi di ogni percorso.
Cos'è un Master universitario
Partiamo dalla definizione. Un master universitario è un titolo accademico rilasciato da un’università che certifica una specializzazione avanzata, teorica e applicata, di norma in settori specifici. Il DM 270/2004 stabilisce che un master universitario abbia una durata minima di un anno, e debba prevedere almeno 60 crediti formativi universitari (CFU), corrispondenti a circa 1.500 ore di lavoro complessivo per lo studente. Esistono due livelli di master: il master di I livello, accessibile a chi ha una laurea triennale o titolo equipollente, e il master di II livello, riservato a chi possiede la laurea magistrale o specialistica (o titolo equivalente). Al termine del master si consegue un diploma che ha un elevato valore accademico è riconosciuto dal MUR ed è molto importante anche nella ricerca del lavoro, in quanto considerato titolo di alta specializzazione. Secondo i dati del report AlmaLaurea, il tasso di occupazione a un anno dal conseguimento del titolo di master, arriva all’88,3%. Si tratta di una cifra più elevata del dato relativo ai laureati triennali, per i quali si registra il 74,1%, e dei laureati magistrali, a quota 75,7%, sempre a un anno dal conseguimento del titolo. Entrano nello specifico, a fare la differenza sembra essere il settore nel quale si sceglie di proseguire gli studi di specializzazione. Sempre guardando i dati infatti si nota che ci sono master che permettono anche di guadagnare di più, come i master di area sanitaria e in ambito economico, settori chiave per l'economia attuale.
Cosa sono i corsi di aggiornamento e perfezionamento professionale
I corsi di aggiornamento e perfezionamento professionale sono percorsi post-laurea pensati per acquisire competenze più pratiche, mirate e spesso si svolgono in tempi più brevi. A differenza del master, non rilasciano un titolo accademico ma un attestato di partecipazione o di frequenza che certifica l'acquisizione delle competenze pratiche. Sono pensati per chi ha necessità di immediatezza operativa e deve ad esempio imparare a utilizzare uno strumento di lavoro o avere skill specifiche, come le competenze digitali o la dimestichezza con i sistemi AI. La durata è variabile: può essere inferiore rispetto al master, con un numero più basso CFU richiesti (ove previsti), minore impegno orario complessivo e maggiore flessibilità nei contenuti. Sono più accessibili perché potrebbe bastare la laurea triennale o un altro titolo universitario per poter partecipare al corso e non sempre prevedono una prova finale.
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