Milano lancia la sfida globale per la gestione idrica

L’acqua, da risorsa data per scontata, diventa un bene prezioso da tutelare, condividere e valorizzare: le buone pratiche di Milano per una gestione dell’acqua efficiente
Mentre in Italia l’acqua si perde tra tubature rotte e sprechi cronici, Milano cambia passo. Niente attese, niente scuse: la città si muove con una strategia chiara e ambiziosa, decisa a trasformare una delle sfide più urgenti del nostro tempo in un’opportunità di innovazione, sostenibilità e leadership.
Tecnologia, efficienza e visione a lungo termine: è su questi tre pilastri che Milano sta costruendo il suo modello idrico, diventando un esempio virtuoso in un Paese dove la media delle perdite d’acqua potabile tocca il 42%. A Milano, quel numero scende al 12%.
Non è un caso: è il risultato di una rete efficiente lunga oltre 2.000 chilometri e di due impianti di depurazione che trattano il 90% delle acque reflue. Ma non si tratta solo di dati tecnici: è una rivoluzione culturale. L’acqua, da risorsa data per scontata, diventa un bene prezioso da tutelare, condividere e valorizzare.
Il modello acqua parte da Milano
È a Palazzo Marino che si è accesa la scintilla del cambiamento, durante l’evento Ogni goccia conta, promosso da Mm con Gruppo Cap e il Comune di Milano.
Ad aprire i lavori, il sindaco Giuseppe Sala, con un messaggio chiaro: “Milano è pronta a diventare un modello internazionale nella gestione dell’acqua. Ma servono ancora investimenti“.
Una vera e propria chiamata all’azione, non solo per gli amministratori locali ma per l’intero Paese. L’acqua non è più solo un tema ambientale: è questione strategica, economica e geopolitica.
Un futuro che parla anche globale. A dare respiro internazionale all’evento è intervenuto Romano Prodi, lanciando una proposta tanto ambiziosa quanto provocatoria: “Serve un’autorità mondiale per la gestione delle risorse idriche. E perché non farla nascere proprio a Milano?“.
Una visione che proietta la città al centro del dibattito globale, dove i cambiamenti climatici e le emergenze ambientali mettono sempre più pressione sulla risorsa più semplice e più vitale: l’acqua.
Più acqua pubblica, meno plastica
Milano non si ferma alla gestione tecnica: investe anche nella quotidianità dei cittadini, promuovendo l’uso dell’acqua pubblica attraverso 52 case dell’acqua, diffuse in tutta la città.
Un gesto semplice, ma potente: meno bottiglie, meno plastica, più sostenibilità. Cambiamento climatico? Si risponde con innovazione e coraggio.
Il presidente di Mm, Simone Dragone, ha evidenziato la posta in gioco: “stiamo vivendo gli effetti del cambiamento climatico. Servono interventi urgenti, piani pluriennali solidi, concessioni calibrate sui bisogni reali. Innovazione, responsabilità e partecipazione devono camminare insieme“.
Non è solo una sfida ambientale, è una questione di governance. Serve un lavoro coordinato tra istituzioni, aziende, gestori e cittadini. Solo così l’acqua potrà essere davvero una risorsa condivisa, non un rischio da rincorrere.
Milano fa da apripista, ma nessuno dovrebbe tirarsi indietro. Milano mostra cosa si può fare quando visione politica, innovazione tecnologica e responsabilità collettiva si incontrano. Ma la sfida è globale. E il messaggio è uno solo, ogni goccia conta. Nessuno si può permettere di restare a guardare.
Verso un’alleanza europea dell’acqua
Anche in Europa il divario nella gestione dell’acqua è evidente. Recenti dati dell’Agenzia europea per l’Ambiente (Eea) indicano che, mentre la media delle perdite idriche nell’Ue si aggira attorno al 33% dell’acqua immessa nel sistema, in Paesi come Bulgaria, Croazia e Italia si supera il 40%, mentre le nazioni del Nord Europa si distinguono per migliori performance: Paesi Bassi e Germania registrano perdite sotto il 6 %, la Danimarca sotto l’8%.
In particolare, Copenaghen è riuscita a ridurre le perdite dal 9% al 5% tra il 1977 e il 2021, nonostante la rete includa tubature centenarie. Le strategie vincenti spaziano dall’installazione di smart‑meter e sistemi di monitoraggio zonale (Dma), all’utilizzo di tecniche digitali avanzate, passando per incentivi legali (in Danimarca, infatti, viene applicata una penale sui superamenti del 10 %).
Dal lato della qualità e del riuso, molte città europee come Amsterdam promuovono fontanelle pubbliche, a volte addirittura di acqua gassata, come Parigi con la Fontaine Pétillante.
L’obiettivo di questa iniziativa è ridurre l’uso di bottiglie di plastica monouso e promuovere il consumo di acqua del rubinetto e, soprattutto, ridurre il consumo di plastica.
Inoltre, la direttiva Ue sull’acqua potabile in arrivo nel 2026 spingerà i gestori ad aggiornare reti, abbattere le perdite e monitorare sostanze emergenti come Pfas.
In questo contesto, il modello milanese non è solo un’eccezione nazionale, ma un’eccellenza europea, in linea con le migliori esperienze continentali. Rappresenta un percorso replicabile per trasformare l’acqua in leva di innovazione, governance sostenibile e coesione tra cittadini e istituzioni.
Crediti immagine: Depositphotos
L'articolo Milano lancia la sfida globale per la gestione idrica è stato pubblicato su GreenPlanner Magazine.
Qual è la tua reazione?
Mi piace
0
Antipatico
0
Lo amo
0
Comico
0
Furioso
0
Triste
0
Wow
0




