Pedalando per la ricerca: da Londra a Napoli per sconfiggere il diabete di tipo 1

All’alba di una giornata qualunque, Carlo Allocca ha messo in moto non solo la sua bicicletta, ma anche un’incredibile catena di solidarietà e speranza. A 47 anni, questo ingegnere informatico originario di Somma Vesuviana (NA) ha deciso di partire da Milton Keynes, a circa 100 chilometri da Londra, per raggiungere la sua città natale… in sella a una bici. La sua missione? Raccogliere fondi per la ricerca sul diabete di tipo 1, una malattia autoimmune che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, soprattutto giovani.
Il viaggio di Carlo
Il viaggio di Carlo attraversa Inghilterra, Francia, Belgio, Germania, e presto lo porterà a scalare le Alpi. L’arrivo a Somma Vesuviana è previsto per il 19 luglio, dopo 2.139 chilometri percorsi e centinaia di storie incrociate lungo la strada. La sua campagna di raccolta fondi è attiva su JustGiving con il progetto “Facciamolo insieme!”, il cui obiettivo è raggiungere 10.000 euro da destinare a Breakthrough T1D, un’organizzazione internazionale impegnata nella ricerca innovativa sul diabete di tipo 1. «Le sfide che affronto in sella non sono nulla rispetto a quelle quotidiane che vivono le persone con questa malattia», confida Allocca – . Ogni pedalata, ogni salita, ogni goccia di sudore è dedicata a chi combatte ogni giorno con insulina, controlli glicemici, e la costante incertezza.
Il diabete di tipo 1: una malattia invisibile, ma sempre presente
Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune cronica che si manifesta principalmente nell’infanzia e nell’adolescenza, anche se può insorgere a qualsiasi età. A differenza del diabete di tipo 2, non è causato da uno stile di vita scorretto, ma da un’anomala reazione del sistema immunitario che attacca e distrugge le cellule beta del pancreas, responsabili della produzione di insulina. L’insulina è fondamentale per regolare i livelli di zucchero nel sangue; senza di essa, il glucosio si accumula, provocando gravi danni all’organismo.
Le nuove tecnologie per combattere il diabete di tipo 1
Ad oggi non esiste una cura definitiva, ma i progressi tecnologici, dai microinfusori ai sensori di monitoraggio continuo, stanno migliorando sensibilmente la qualità della vita dei pazienti. Proprio su questo fronte si concentra la raccolta fondi di Carlo Allocca, che da anni lavora nel campo della salute digitale. Dopo la laurea in Informatica alla Federico II di Napoli e un dottorato in Intelligenza Artificiale alla Open University, oggi è leader nel gruppo di incubazione tecnologica di Samsung Research Institute UK, dove si occupa anche di progetti legati al benessere e all’invecchiamento.
Una pedalata per l’innovazione e la consapevolezza
«Il mio è solo un piccolo contributo a una grande causa», dice con umiltà. Eppure, il gesto di Carlo, che pedala ogni giorno oltre 130 km con partenza all’alba per evitare il caldo estivo, è tutt’altro che piccolo. È un esempio concreto di come l’innovazione possa nascere anche dal cuore, e di come la scienza possa trovare alleati in ogni angolo del mondo. Il suo messaggio è chiaro: «Insieme possiamo superare le barriere e apportare un cambiamento positivo». L’invito è rivolto a tutti, affinché la sua sfida diventi anche la nostra, e affinché pedalata dopo pedalata si arrivi davvero a un traguardo comune: un futuro senza diabete di tipo 1.
L'articolo Pedalando per la ricerca: da Londra a Napoli per sconfiggere il diabete di tipo 1 proviene da Quotidiano della salute.
Qual è la tua reazione?






