Riforma sanità, la partenza sarà graduale. Nicolò: “Nessuno stop”. L’opposizione: “Bloccata prima di partire”

Genova. Prende il via la fase di transizione dopo l’approvazione della riforma della sanità regionale che accorpa tutte le Asl della Liguria in un’unica azienda con un solo direttore generale. La rivoluzione entra formalmente in vigore il 1° gennaio, ma in una comunicazione del direttore di dipartimento Paolo Bordon agli attuali direttori generali si specifica la necessità di garantire la “continuità dell’assetto organizzativo in essere” e di assicurare perciò la “prosecuzione degli incarichi dirigenziali e di comparto correlati a contratti di lavoro dipendente e degli incarichi strategici ricoperti con contratti di lavoro di qualsivoglia altra natura”. Anche i contratti “flessibili” dovranno essere prorogati fino al 30 giugno 2026.
“La riforma della sanità ligure non è stata congelata – assicura l’assessore Massimo Nicolò a margine del consiglio regionale -. A partire dal primo gennaio 2026 prenderà avvio una fase di transizione che non comporta alcuno stop, ma un percorso di accompagnamento graduale, necessario per dare piena attuazione alla riforma e agli aggiornamenti di carattere amministrativo ad essa collegati. Questa transizione è opportuna e importante perché, come abbiamo sempre detto, dall’oggi al domani non possiamo cambiare niente”.
“La lettera che ho inviato a tutti i direttori il 12 dicembre – aggiunge Bordon – dà indicazioni di buonsenso, ad esempio sul mantenimento delle deleghe e delle funzioni previste dai piani di organizzazione aziendali, che non decadono e devono restare in essere. Analoga attenzione viene posta alla necessità di effettuare una mappatura dei contratti di lavoro, compresi quelli di somministrazione, per assicurare la continuità dei rapporti fino a quando le nuove direzioni generali potranno adottare le nuove indicazioni di carattere organizzativo”.
Il percorso si colloca nell’ambito dell’applicazione della legge regionale, approvata dal Consiglio regionale, che disciplina la fase di transizione. La norma consente, infatti, agli attuali direttori generali, in carica fino al 31 dicembre 2025, di proseguire con le attività di ordinaria amministrazione, garantendo così continuità gestionale e permettendo ai nuovi vertici di adottare le future scelte strategiche. “Entro il 1° gennaio – assicura Nicolò – nomineremo in giunta il nuovo direttore generale“.
Ma quand’è che l’assetto sarà definitivo? “Per la fase di transizione abbiamo previsto un anno – conferma l’assessore -. Vogliamo fare bene, non vogliamo avere fretta. È una riforma importante, non ci corre dietro nessuno in questo momento. E vogliamo farlo insieme alle parti sindacali con cui ci riuniremo diverse volte per tutta la parte dei contratti”.
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