Roma sotterranea: un itinerario al fresco tra storia e arte

Lug 17, 2025 - 06:30
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Roma sotterranea: un itinerario al fresco tra storia e arte

Le temperature a Roma in estate non sono clementi, per tutti ma soprattutto per quei turisti (e sono molti) che arrivano da luoghi più freschi: durante le ondate di calore si raggiungono anche i 38 gradi e l’umidità tende ad essere molto alta, condizioni non ottimali per visitare le bellezze cittadine e anzi, potenzialmente pericolose.

Negli anni abbiamo visto turisti accaldati farsi il bagno nei fontanili cittadini: per non arrivare a questi livelli di inciviltà, ma anche per evitare di trascorrere chiusi in albergo ore preziose che si possono usare per visitare la città, vi suggeriamo un itinerario “al fresco” che vi regalerà chicche poco conosciute della città di Roma insieme ad un impagabile sollievo dalla calura.

Catacombe di San Sebastiano

Le Catacombe di San Sebastiano si trovano sulla via Appia Antica: si tratta di uno dei più antichi cimiteri cristiani, rimasto sempre accessibile. Al suo interno vi è documentata la presenza di tre martiri: Sebastiano, Quirino ed Eutichio, mentre c’è dibattito fra gli archeologi a proposito della presenza temporeanea, nel III secolo, delle salme degli aspostoli Pietro e Paolo. Ad avvalorare questa tesi c’è infatti il ritrovamento della triclia, una sala coperta porticata utilizzata per banchetti funebri, nelle cui pareti sono stati riscontrati più di 600 graffiti con invocazioni agli apostoli Pietro e Paolo e di una edicola rivestita di marmo, che gli archeologi ritengono il luogo di conservazione delle reliquie dei due apostoli nel periodo in cui esse furono traslate in catacumbas.

La temperatura all’interno delle Catacombe di San Sebastiano si mantiene costante tutto l’anno tra i 15 e i 17 °C, con umidità piuttosto elevata (intorno al 90%): consigliata una giacca leggera e le immancabili scarpe comode.

Sopra le catacombe di San Sebastiano, nell’omonima Basilica, è possibile vedere il Salvator Mundi, busto marmoreo che solo da poco è stata attestata essere l’ultima scultura di Gian Lorenzo Bernini.

Come arrivare:  Via Appia Antica, 136
Bus 118 da Piazza Venezia o Circo Massimo (direzione Appia Antica / Cecilia Metella), fermata Fosse Ardeatine. Da lì 5 minuti a piedi
In bici: consigliata lungo l’Appia Antica, via ciclabile e panoramica

Basilica di San Clemente

Tornando verso il centro, in zona Colosseo, si può visitare un altro luogo decisamente fresco: la Basilica di San Clemente, con i suoi tre livelli sotterranei ottimamente conservati che testimoniano tre fasi storiche diverse.

Il livello più basso, oltre 10 metri sottoterra, è la città antica del I sec d.C: un quartiere che era densamente abitato, del quale restano come testimonianza un insula e un piccolo mitreo, un tempio dedicato al dio pagano Mitra. Nel IV secolo d.C. questi ambienti, ormai abbandonati, furono interrati e al di sopra si costruì la prima basilica paleocristiana ricca ancora oggi di testimonianze pittoriche. La basilica venne dichiarata inagibile nell’XI sec. E sopra di essa ne venne costruita un’altra, quella moderna che ancora oggi è famosa per gli splendidi mosaici che la adornano. Straordinario esempio di stratificazione storica e architettonica, al livello più basso la temperatura si aggira fra i 15 e 17 gradi.

Come arrivare:  Via Labicana, 95
Metro B, fermata Colosseo, poi 7 minuti a piedi
Bus 85 o 87 da Piazza Venezia, fermata Labicana / San Clemente

Vicus Caprarius

Un luogo davvero “al fresco” nel cuore della Roma più turistica è senz’altro il Vicus Caprarius – La Città dell’Acqua: a pochi metri dalla Fontana di Trevi, basta varcare una porta laterale e scendere pochi gradini per essere catapultati in un altro mondo dove la temperatura scende sensibilmente, mantenendosi stabile intorno ai 15–17 gradi anche d’estate, grazie alla profondità e alla presenza dell’acqua. Questo suggestivo sito archeologico sotterraneo custodisce i resti di una domus romana del I secolo d.C. e di un complesso edilizio che serviva le esigenze residenziali e idriche della zona.

Il Vicus Caprarius prende il nome dall’antico quartiere che si estendeva in quest’area, e deve la sua notorietà soprattutto alla presenza dell’Acquedotto Vergine, ancora oggi attivo e visibile in alcuni tratti. Gli ambienti sono decorati con mosaici, anfore, pareti affrescate e – cosa più affascinante – sono visibili le vasche che raccoglievano le acque limpide provenienti dai Colli Albani. È uno dei pochi luoghi dove il passato emerge letteralmente da sotto i piedi, raccontando la stratificazione millenaria della città eterna. Il Vicus Caprarius è una vera e propria una pausa rigenerante all’ombra della grande storia.

Come arrivare: Vicolo del Puttarello, 25 (zona Fontana di Trevi)
Metro A, fermata Barberini, poi 5 minuti a piedi
Bus 51, 62, 85, 492 fermata Tritone / Fontana di Trevi

Cripta dei Cappuccini di via Veneto

Situata in una delle strade più old fashion della città, sotto la chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini, la cripta è indubbiamente un luogo fresco: le temperature si aggirano sotto i 20 gradi, ma non è adatto ai più impressionabili.

Nella cripta dei cappuccini riposano infatti i resti di circa 3.700 – 4.000 frati, esumati dal vecchio cimitero tra il 1528 e il 1870: la peculiarità di questo sito sta nel fatto che le ossa non sono semplici resti; sono state disposte in forme decorate — scheletri completi, lampadari, archi, rosone, clessidre, croci e farfalle — che conferiscono un carattere affascinante e macabro al luogo. La cripta è composta da sei cappelle, ognuna dedicata a una parte del corpo: teschi, femori, tibie, pelvi, e la celebre “Cappella dei Tre Scheletri”. Qui tre corpi rivestiti con l’abito dei frati reggono una falce e una bilancia, simboli della morte e del giudizio divino, con la celebre scritta multilingue: “Quello che sei ora, noi lo siamo stati; ciò che noi siamo ora, tu lo sarai” . La cripta presenta anche un masso di terra proveniente da Gerusalemme, segno della sacralità del luogo . Accanto all’ossario, il museo inaugurato nel 2012 offre un percorso didattico che valorizza la spiritualità cappuccina, la storia della congregazione e l’analisi critica dell’arte funebre .

Attenzione: sono vietate le foto e l’abbigliamento richiesto è consono alla delicatezza del luogo.

Come arrivare: Via Vittorio Veneto, 27
Metro A, fermata Barberini, uscita su Via Veneto.
Bus 63, 83, 85, 160, 492, 590 fermata Barberini

Catacombe di Priscilla e Domitilla

Uscendo dal centro, due complessi storico-archeologici spiccano per estensione e meritano senza dubbio una visita, che può essere condotta comodamente al fresco: anche qui la temperatura non sale oltre i 17 gradi e visto il forte stacco con l’esterno è sempre consigliato uno scialle leggero.

Le catacombe di Priscilla, nota come la “Regina delle catacombe” per l’importanza storica e artistica, si estendono su oltre 13 km di gallerie sotterranee scavate nel tufo. Il complesso prende il nome da una nobildonna romana, Priscilla, che donò i suoi terreni alla comunità cristiana per la sepoltura. Al loro interno si trova uno dei primi affreschi della Madonna col Bambino (III secolo), considerato la più antica immagine mariana conosciuta. D segnalare inoltre la Cappella Greca, con pitture del III secolo, e numerose tombe di martiri e pontefici.

Le Catacombe di Domitilla sono le più estese di Roma, con oltre 17 km di gallerie e circa 150.000 sepolture. Prendono il nome da Flavia Domitilla, discendente di una nobile famiglia imperiale, convertita al cristianesimo e poi esiliata. Sono le uniche catacombe a conservare ancora una basilica sotterranea, dedicata ai martiri Nereo e Achilleo, con splendidi affreschi risalenti al IV secolo. Il percorso di visita è più lungo e articolato rispetto ad altre catacombe, e offre un’immersione profonda nella Roma cristiana delle origini.

Come arrivare: Catacombe di Domitilla Via delle Sette Chiese, 282
Bus 716 o 30 da Piazza Venezia, scendere a Navigatori + bus 160, fermata Catacombe Domitilla
In taxi da centro: circa 15 minuti

Catacombe di Priscilla Via Salaria, 430
Bus 63, 92 o 310 da Termini, fermata Salaria/Priscila.
Metro B1 fermata Libia, poi 10 minuti a piedi lungo Via Salaria

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Redazione Redazione Eventi e News