Stazioni appaltanti: oltre 4800 amministrazioni già qualificate nel primo trimestre 2025

Lug 23, 2025 - 19:30
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Stazioni appaltanti: oltre 4800 amministrazioni già qualificate nel primo trimestre 2025

lentepubblica.it

Nel primo trimestre del 2025, sono 4839 le amministrazioni pubbliche che hanno ottenuto la qualificazione necessaria per operare come stazioni appaltanti o centrali di committenza.


I dati, aggiornati al 31 marzo, emergono dal report trimestrale pubblicato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), che monitora l’attuazione del nuovo sistema di procurement pubblico introdotto con il nuovo Codice degli Appalti (D. Lgs. 36/2023).

Qualificazioni per settori: prevale il doppio ambito

Secondo il documento, il 59,5% degli enti risulta abilitato sia per l’ambito dei lavori pubblici che per quello dei servizi e delle forniture, a dimostrazione di una tendenza alla polivalenza da parte delle amministrazioni. Il restante si suddivide tra un 11,3% qualificato solo per i lavori e un 29,2% abilitato esclusivamente per servizi e forniture.

In termini assoluti, sono 3.427 le amministrazioni qualificate nel settore dei lavori (comprese quelle abilitate in entrambi gli ambiti), mentre sono 4.294 quelle che operano nel comparto dei servizi e delle forniture. Le richieste di qualificazione hanno confermato un maggiore interesse per quest’ultimo settore, con 6.191 istanze presentate contro le 5.616 per i lavori.

Sistema consolidato e criteri aggiornati

Il sistema di qualificazione, operativo dal 1° luglio 2023, è stato ideato per garantire maggiore efficienza e trasparenza nella gestione degli appalti pubblici. Le amministrazioni possono conseguire la qualificazione ordinaria, con riserva oppure risultare escluse. Va ricordato che le qualificazioni con riserva – previste in fase transitoria per soggetti come Unioni di Comuni, Province e Città metropolitane – sono andate progressivamente a esaurirsi con l’avvicinarsi della scadenza del biennio 2023-2025, fissata al 30 giugno 2025.

Alla fine di marzo 2025, solo 54 istanze (26 per lavori, 28 per servizi) risultavano ancora in questa condizione provvisoria, riconducibili a 41 amministrazioni. Dall’inizio dell’anno, le stesse avevano la possibilità di inoltrare una nuova richiesta per ottenere la qualificazione piena.

Struttura simile tra i due settori

Il report mette in luce come la distribuzione dei livelli di qualificazione sia sostanzialmente analoga nei due settori. Più della metà degli enti qualificati ha ottenuto il livello più alto: 55,2% per i lavori e 58,2% per i servizi e le forniture. I livelli intermedi e minimi si attestano invece, rispettivamente, al 20,2% e 24,6% per i lavori, e al 19,2% e 22,6% per i servizi.

Tra le centrali di committenza, la percentuale di soggetti con livello massimo è ancora più alta: ben il 76,4% in entrambi i settori. Tuttavia, questi enti rappresentano una quota minoritaria del totale: il 14% tra gli abilitati per i lavori e l’11% tra quelli per i servizi.

Interessante anche il dato relativo ai soggetti abilitati a gestire contratti di partenariato pubblico-privato: il 38% per il settore lavori e il 36% per servizi e forniture, confermando una distribuzione omogenea.

Verso nuovi criteri

Il monitoraggio dell’Anac si basa su criteri ancora in vigore fino a fine marzo, senza includere le modifiche introdotte dal decreto legislativo n. 209/2024 – noto come “Correttivo al Codice degli Appalti” – che ha aggiornato le regole a partire dal 1° luglio 2024, introducendo criteri più stringenti anche per la fase esecutiva degli appalti. Le novità riguardano la valutazione di competenze tecniche, qualità della formazione e tempi di pagamento, tutti elementi fondamentali per ottenere o mantenere i livelli di qualificazione.

Resta confermato che le amministrazioni qualificate per la fase di progettazione e affidamento sono automaticamente abilitate anche per la fase esecutiva allo stesso livello, salvo che intendano gestire contratti di valore superiore, nel qual caso dovranno presentare una nuova istanza.

Elenco pubblico delle amministrazioni qualificate

Tutte le amministrazioni abilitate sono inserite in un apposito elenco pubblico, consultabile sul sito ufficiale dell’Anac. Oltre alle amministrazioni che si sono qualificate tramite procedura ordinaria, vi figurano anche i soggetti qualificati per legge – tra cui il Ministero delle Infrastrutture, Consip, Invitalia, l’Agenzia del Demanio e altri enti aggregatori.

Un bilancio in evoluzione

I dati raccolti nei primi nove mesi di applicazione del nuovo sistema mostrano un consolidamento del modello di procurement pubblico, con una crescente capacità delle amministrazioni di organizzarsi secondo i nuovi requisiti. Il report dell’Anac, che distingue i risultati ottenuti per ciascun settore, costituisce una fotografia utile per valutare i progressi raggiunti e le sfide ancora aperte, soprattutto in vista dell’entrata in vigore dei criteri aggiornati.

Il monitoraggio continuerà nei prossimi mesi per verificare gli effetti delle nuove regole introdotte dal correttivo e l’evoluzione delle qualificazioni, in particolare per le amministrazioni ancora in fase di transizione o che dovranno rinnovare la propria posizione entro la scadenza del biennio.

Stazioni appaltanti: oltre 4800 amministrazioni già qualificate nel primo trimestre 2025

Qui il dossier completo dell’ANAC.

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