Uccisero il padre violento: Simone Scalamandré si è costituito nel carcere di Chiavari

Genova. Simone Scalamandré, 25 anni, condannato in via definitiva in concorso con il fratello maggiore Alessio per l’omicidio del padre Pasquale, si è costituito questa mattina nel carcere di Chiavari.
Simone dovrà scontare la pena di sei anni e due mesi di reclusione. Una condanna da scontare interamente visto che il ragazzo, che aveva vent’anni all’epoca dei fatti, è sempre stato indagato e poi imputato a piede libero. La sentenza della Cassazione era arrivata nei giorni scorsi, la settima sentenza di una vicenda giudiziaria molto complessa che ha portato infine a un ampio sconto di pena per entrambi i fratelli che si sono visti riconosciuti l’attenuazione della condanna a causa della provocazione da parte della vittima.
Alessio, condannato a 12 anni di reclusione, è dall’epoca dei fatti ai domiciliari. In questo modo ha scontato circa la metà della pena, il che consentirà ai suoi avvocati, Luca Rinaldi e Andrea Guido, di fare subito la richiesta di semilibertà. Anche se non venisse accolta immediatamente, è probabile che il 30enne possa in breve tempo godere di una serie di benefici vista la buona condotta e il comportamento processuale impeccabile. Nelle prossime ore Alessio sarà portato nel carcere di Marassi.
Per Simone ci vorrà un po’ più di tempo: quando la pena da scontare arriverà a 4 anni potranno essere chieste dai suoi avvocati (Nadia Calafato e Riccardo Lamonaca) le prime misure alternative che gli potrebbero consentire di tornare al suo impiego di commesso, visto che il suo datore di lavoro nutre per il ragazzo una grande stima e gli ha garantito la conservazione del posto.
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