Umberto Brindani punge Alfonso Signorini: "Cosa mi ha fatto"

Lug 5, 2025 - 14:00
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Umberto Brindani punge Alfonso Signorini: "Cosa mi ha fatto"

L’editoriale che Alfonso Signorini ha scritto sull’ultimo numero di Chi per celebrare i 30 anni della rivista ha indispettito sia Gabriele Parpiglia, che in questi giorni si è ampiamente sfogato, sia Umberto Brindani, direttore del settimanale Gente. Il primo si è indispettito perché non è stato citato, il secondo perché è stato citato usando delle virgolette.

“Cerco di non usare mai Facebook per beghe personali o polemichette di nessun interesse” – ha esordito Umberto Brindani – “Ma stavolta devo fare un’eccezione, per un microscopico episodio di “damnatio memoriae” che dimostra fra l’altro quanto sia vera la frase “la riconoscenza è il sentimento del giorno prima””.

Dopo questa premessa il giornalista e direttore di Gente è entrato nel vivo della polemica facendo nomi e cognomi.

“Dunque, succede che Alfonso Signorini, nel celebrare i 30 anni del settimanale Chi, pubblica sul suo giornale un lungo elenco di persone che vi hanno lavorato. Bontà sua, mette anche il mio nome, infrattandolo tra i “capi” (così, tra virgolette) che «si sono alternati in questi 30 anni», in compagnia di numerosi validissimi colleghi che hanno rivestito ruoli di caporedattore o caposervizio. Ma io di quel giornale non sono stato un “capo tra virgolette”: ne sono stato direttore responsabile, tra il 2005 e il 2006, subito dopo la grandissima Silvana Giacobini. Non solo. All’epoca favorii l’assunzione proprio del medesimo Signorini, con il ruolo di vicedirettore, non prima di avergli chiesto, per ragioni di opportunità, di “sfilarsi” dalla scuderia di Lele Mora, di cui faceva parte. E quando Marina Berlusconi mi pregò di prendere la direzione di Tv Sorrisi e Canzoni (ottobre 2006) lasciai il timone ad Alfonso, che nell’anno e mezzo trascorso al mio fianco aveva più o meno imparato il mestiere di direttore”.

Umberto Brindani su Alfonso Signorini: “Brigò per farmi fuori da Mondadori”

“Nel 2005, sotto la mia direzione, Chi toccò il record di diffusione media (540 mila copie, oggi ne vende 63.012, dati Ads) con punte di oltre 1 milione di copie vendute. In seguito (2008), Signorini e altri brigarono per farmi fuori da Sorrisi e dalla Mondadori, ma questa è un’altra storia. Aggiungo solo che quando mi licenziarono Sorrisi vendeva 1.070.000 copie. Nei tre mesi successivi ne perse 300 mila. Forse non aveva imparato così bene”.

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Redazione Redazione Eventi e News