Un oggetto vicino alla velocità della luce cambia forma: la scienza conferma
Quando ci si avvicina alla velocità della luce, il mondo inizia a comportarsi in modi del tutto contrari all'intuizione quotidiana. È il caso di uno degli effetti più curiosi previsti dalla relatività speciale di Einstein: l’apparente rotazione degli oggetti in rapido movimento. Dopo decenni di teoria, un gruppo di fisici dell’Università di Vienna e del TU Wien è riuscito a dimostrare in laboratorio l’effetto Terrell–Penrose, offrendo immagini reali di come un oggetto che viaggia vicino alla velocità della luce sembri ruotare nel campo visivo di un osservatore.
L’esperimento è stato condotto da due giovani ricercatori, Dominik Hornoff e Victoria Helm, che hanno escogitato un ingegnoso trucco: rallentare il mondo. Ovviamente non letteralmente, ma creando una simulazione in cui la luce si propagasse a soli 2 metri al secondo invece dei soliti 299.792.458 metri al secondo. In questo modo, muovendo fisicamente un cubo e una sfera in laboratorio e illuminandoli con impulsi laser ultrarapidi, è stato possibile ricreare le condizioni ottiche che si avrebbero se questi oggetti si muovessero quasi alla velocità della luce.
A guidare teoricamente l’esperimento è stato il fisico Peter Schattschneider del TU Wien, che ha spiegato come il fenomeno sia legato al tempo impiegato dalla luce a raggiungere un osservatore da diverse parti di un oggetto in movimento. Se un cubo viaggia all’80% della velocità della luce, la luce riflessa dalle sue estremità arriva all’osservatore in tempi differenti.
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