Una nuova città a West London: il futuro di Old Oak
Tra i progetti urbanistici più ambiziosi degli ultimi anni, la creazione di una nuova “città” a ovest di Londra segna una svolta epocale per la capitale britannica. In un’area da decenni trascurata, dove un tempo dominavano i binari, le fabbriche e i depositi, sorgeranno case, giardini e spazi pubblici. Il nome? Old Oak. Una scommessa da milioni di sterline destinata a cambiare radicalmente il volto della città.
Un progetto epocale: nasce Old Oak
Old Oak non sarà solo una nuova zona residenziale. Sarà, nelle parole del sindaco di Londra e dell’Old Oak and Park Royal Development Corporation (OPDC), una “new town” del XXI secolo, concepita per essere inclusiva, sostenibile e altamente connessa.
Il piano prevede la costruzione di 25.000 abitazioni nell’arco di 30 anni in un’area che comprende i borough di Brent, Ealing e Hammersmith & Fulham. Tutto ciò senza demolizioni di abitazioni esistenti: verranno utilizzati terreni industriali dismessi (brownfield), molti dei quali già di proprietà pubblica.
L’obiettivo è duplice: rigenerare un’area dimenticata e rispondere a un’emergenza abitativa sempre più drammatica. Il progetto è già stato definito come la più grande trasformazione urbana mai vista in questa parte di Londra.
La crisi abitativa a Londra
La necessità di un piano così ambizioso nasce da una realtà difficile da ignorare. Solo nel borough di Ealing, oltre 8.000 famiglie risultano ancora oggi in attesa di una casa popolare. E nel 2023, ben 4.500 famiglie hanno chiesto supporto come senzatetto — un record regionale.
Londra vive da anni una crisi abitativa cronica, acuita dalla crescita demografica e dal mercato immobiliare fuori controllo. Progetti come Old Oak potrebbero rappresentare un nuovo paradigma: costruire tanto, ma costruire bene, con attenzione alla qualità della vita e alla diversità sociale.
Secondo il framework adottato da Ealing Council, la metà delle abitazioni sarà affordable, e almeno 1.000 alloggi saranno destinati all’affitto sociale.
Una nuova rete urbana tra canali e binari
Old Oak non sarà un sobborgo isolato, ma una zona perfettamente integrata nel tessuto urbano. Strategica la presenza della nuova stazione di Old Oak Common, nodo cruciale che collegherà la linea HS2 con la Elizabeth Line, rendendo la zona una delle più accessibili della capitale. A ciò si aggiunge North Acton e la vicinanza con il Grand Union Canal, che attraverserà la nuova area urbana.
I collegamenti rapidi con Heathrow, con il West End e persino con le Midlands posizionano Old Oak come un nuovo baricentro londinese, sia per i residenti che per chi cerca opportunità lavorative.
Puoi consultare il piano completo sul sito ufficiale dell’OPDC.
Un masterplan verde: parchi e spazi pubblici
Il progetto non si limita a costruire case. Grande attenzione è riservata alla qualità dello spazio urbano, con la creazione di oltre 4 ettari di parchi pubblici, aree pedonali, piazze e percorsi lungo il canale. L’idea è quella di creare una comunità vivibile, dove il verde non è un’aggiunta ma un elemento strutturale.
L’approccio è ispirato ai principi dell’urbanistica sostenibile, con infrastrutture per la mobilità dolce, piste ciclabili e una ridotta dipendenza dall’auto. Questo aspetto si sposa con le ambizioni del programma WestTech London, che punta a sviluppare quartieri tecnologici, climaticamente neutri e a misura d’uomo.
Opportunità economiche e nuove industrie
Il progetto di Old Oak non è solo residenziale: rappresenta una piattaforma strategica per rilanciare le industrie emergenti, con un focus particolare sulle life sciences, il settore delle biotecnologie, e le tecnologie urbane.
L’area potrà attrarre investimenti significativi grazie a:
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spazi per startup e scale-up
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poli universitari e di ricerca
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partnership pubblico-private per lo sviluppo di innovazione urbana
L’iniziativa è sostenuta direttamente dal sindaco di Londra nell’ambito della strategia WestTech, che mira a creare un “Silicon Valley europeo nel cuore della capitale”.
Rigenerare senza gentrificare: è possibile?
Uno dei punti più delicati riguarda il rischio di gentrificazione. La creazione di nuovi quartieri moderni spesso finisce per allontanare i residenti storici e sostituire la diversità con una monocultura di lusso.
Ma gli urbanisti coinvolti in Old Oak hanno voluto insistere sul concetto di inclusività: metà delle abitazioni saranno “affordable” e ci sarà una proporzione significativa di alloggi sociali, per garantire una composizione sociale mista.
Non si parla solo di nuove case, ma anche di servizi, scuole, poli sanitari e centri civici per garantire che la qualità della vita non sia sacrificata all’altare della densità abitativa.
Il contesto storico-industriale dell’area
Prima della riqualificazione, Old Oak era una distesa di depositi ferroviari, magazzini e fabbriche, testimoni della Londra industriale del XIX e XX secolo. Con il declino dell’industria pesante, l’area è caduta in disuso.
Questa trasformazione rappresenta una riappropriazione urbana di grande valore simbolico: trasformare il passato produttivo in un futuro residenziale e creativo, con un mix di housing, cultura e innovazione.
Partecipazione pubblica e dibattito locale
Come ogni grande progetto urbanistico, anche Old Oak ha generato dibattito. Alcuni residenti locali si sono detti preoccupati per l’impatto sul traffico e sul costo della vita. Ma la OPDC ha avviato numerosi processi di consultazione pubblica, incontri e tavoli di lavoro per coinvolgere la comunità.
Secondo David Lunts, CEO di OPDC, “Old Oak sarà uno spazio che risponde alle necessità delle generazioni presenti e future, senza escludere nessuno”.
Per leggere il documento strategico completo: Old Oak Public Consultation – OPDC.
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