Amt, Ilaria Gavuglio licenziata per giusta causa: “Irrimediabilmente leso il vincolo fiduciario”

Genova. Ilaria Gavuglio, ex presidente di Amt Genova, è stata formalmente licenziata per giusta causa dall’incarico di direttrice generale. La lettera, firmata dall’attuale presidente Federico Berruti, è stata inviata oggi a due settimane dalla sospensione cautelare decisa dal consiglio di amministrazione per motivi disciplinari. Ora l’epilogo messo nero su bianco: “Irrimediabilmente leso il vincolo fiduciario con la società al punto da non consentire la prosecuzione neppure temporanea del rapporto di lavoro”.
Gavuglio aveva risposto alle pesantissime accuse, che andavano dall’occultamento delle perdite alla violazione dei principi contabili fino alla lesione della reputazione aziendale, chiedendo la chiusura del procedimento. Ma la difesa non ha avuto alcun esito: “I contenuti della sua comunicazione non scalfiscono minimamente le contestazioni e comunque da essi non è possibile ricavare nulla che contrasti le gravi mancanze a lei ascritte”, si legge nella lettera di licenziamento.
Si parla infatti di ricostruzione dei fatti “volutamente parziale oltre che travisata” e di contestazioni che Gavuglio non avrebbe inteso cogliere nel merito “insistendo nel sottolineare presunti (inesistenti) vizi formali asseritamente riconducibili alla sua qualità di membro del consiglio di amministrazione e presidente dello stesso”. Anzi, aver sommato i due ruoli, secondo l’attuale management, “aggrava” la sua posizione e rende “vieppiù inaccettabili” le sue argomentazioni.
La lettera prosegue con parole durissime: “Fantasiose tesi volte a ravvisare un asserito intento ritorsivo, che è del tutto inesistente”, “totale disinteresse, per non dire spregio, per le gravi ricadute anche sull’immagine interna ed esterna all’azienda e sulla credibilità del Comune di Genova” e ancora l’accusa di avere “totalmente smarrito” la necessità di svolgere l’incarico dirigenziale “all’interno di linee comuni di indirizzo e di condivisione”.
Il licenziamento “per giusta causa” fa data dal 10 novembre 2025, quindi con efficacia retroattiva alla data di apertura della procedura disciplinare. L’azienda, riservandosi ulteriori azioni nei confronti di Gavuglio, le ha intimato la restituzione entro una settimana di tutti i beni aziendali in suo possesso: l’auto, il cellulare, l’iPad, il badge e tutte le attrezzature che le erano state consegnate.
La parabola di Ilaria Gavuglio e le accuse del nuovo Cda
Ilaria Gavuglio, nominata presidente di Amt nel 2022 durante la seconda giunta Bucci al posto del dimissionario Marco Beltrami (che non condivideva le politiche di gratuità), aveva rimesso il mandato nelle mani dei soci lo scorso luglio. Al suo posto è arrivato l’attuale presidente Federico Berruti. Ma l’uscita dal consiglio di amministrazione non le aveva impedito di conservare l’incarico di direttrice generale dell’azienda, ottenuto a novembre 2024.
Lo scorso 10 novembre il Cda aveva inviato a Gavuglio una lettera con numerose contestazioni disciplinari, sospendendola dall’incarico e sostituendola ad interim col direttore amministrativo Paolo Ravera.
Le contestazioni erano state mosse alla luce dell’analisi di Pwc sui conti dell’azienda, dalla quale “sono emerse gravi irregolarità gestionali, omissioni e condotte che hanno inciso negativamente sul corretto funzionamento aziendale e sull’equilibrio economico-finanziario della società, nonché sulla trasparenza e veridicità delle informazioni contabili fornite ai soci, al consiglio di amministrazione, agli organi di controllo della società e agli enti”.
L’azienda le ha contestato ritardi rispetto alla crisi di liquidità emersa a giugno, violazioni contabili nella scrittura del bilancio 2024, l’adozione della politica tariffaria sperimentale “priva di istruttoria, monitoraggio e copertura finanziaria”, negligenza sulla mancata copertura degli aumenti di costi e il comportamento “lesivo del vincolo fiduciario e della reputazione aziendale”.
Piciocchi ribadisce la sua solidarietà: “Atto abnorme frutto di grande ingiustizia”
Anche stavolta in difesa di Gavuglio arriva il commento dell’ex vicesindaco Pietro Piciocchi, capogruppo di Vince Genova: “Io desidero solidarizzare con lei che, per quanto ha dato in questi anni in Amt, non meritava certo di essere trattata in questo modo. Esprimo la mia più totale dissociazione da un atto abnorme che sono convinto il tempo dimostrerà essere frutto di grande ingiustizia: ho come l’impressione che ci fosse bisogno di uno scalpo, di un capro espiatorio, di un processo mediatico. E allora non ci si è fatti scrupolo nel provare a distruggere la reputazione di una donna che ha sempre dimostrato di essere una professionista seria, responsabile, solo desiderosa di fare il bene dell’azienda. Il tempo, ripeto, sarà galantuomo”.
Il faro della Procura sulla gestione dei conti di Amt
Nel frattempo la Procura di Genova ha aperto un’inchiesta sulla crisi di Amt proprio a partire dalle contestazioni disciplinari che l’azienda ha mosso a Ilaria Gavuglio, con ipotesi di responsabilità penale. A sollecitare l’interesse della Procura è probabilmente anche il fatto che il buco di Amt sia emerso in tutta la sua gravità solo dopo le elezioni, quando cioè il collegio sindacale ha parlato di una possibile crisi d’impresa mentre le casse dell’azienda erano già in pesante difficoltà.
Passi avanti per il salvataggio, il Comune trova altri 15 milioni
Nella stessa giornata in cui Amt formalizza il licenziamento di Gavuglio, il Comune sottoscrive l’impegno a trovare nuove risorse per il risanamento dell’azienda, a cominciare da un accantonamento straordinario di 15 milioni contenuto nel bilancio previsionale presentato oggi a Tursi. Inoltre, per rimpinguare il patrimonio aziendale Tursi ha in programma la cessione del deposito della metropolitana di via Adua, su cui l’azienda non paga l’affitto dal 2019 con un debito teorico di 6 milioni nei confronti del Comune. L’assemblea dei soci registra “concreti passi in avanti” e dà mandato all’azienda di proseguire nella definizione dell’istruttoria già avviata con la Città metropolitana per reperire risorse aggiuntive necessarie a riallineare i contratti di servizio.
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