Amt, iniziata la lunga commissione consiliare sulla crisi: anche i lavoratori in sala rossa


Genova. Si preannuncia lunga e tutt’altro che semplice la commissione consiliare dedicata alla situazione economica e finanziaria di Amt. Una commissione affollata in sala rossa e sugli spalti dell’aula. Nello spazio riservato al pubblico decine di autisti e dipendenti dell’azienda di trasporto pubblico genovese.
Tra gli auditi, i rappresentanti dei sindacati confederali e di base, i vertici di Amt, a partire dal presidente Federico Berruti, il consigliere del cda Chicco Franchini, il direttore del personale di Amt Guido Castello, la direttrice generale Ilaria Gavuglio, il direttore finanziario di Amt Paolo Ravera e il direttore del movimento Amt Paolo Robbiano. Presente anche il collegio sindacale.
Invitati, anche rappresentanti delle società di revisione Deloitte e PriceWaterhouseCopper. Per la giunta il vicesindaco e assessore alle Partecipate e Bilancio Alessandro Terrile e l’assessore alla Mobilità Emilio Robotti.
Commissione su Amt, inizio “faticoso”
I primi 45 minuti di commissione consiliare, in realtà, è stata dedicata a sviscerare il regolamento comunale che vieta la trasmissione in diretta delle sedute in diretta televisiva. La seduta è trasmessa in streaming audio sui canali ufficiali dell’amministrazione. Il centrodestra ha parlato di diritto di cronaca negato.
Sempre all’inizio della seduta, il capogruppo di Vince Genova, ed ex vicesindaco reggente Pietro Piciocchi, ha sollevato alcune questioni. Ha chiesto chiarimenti sul fatto che il 2 ottobre il cda di Amt abbia dato mandato di procedere con una composizione negoziata della crisi senza previa informazioni ai soci dell’azienda.
Inoltre ha giudicato insufficiente la documentazione fornita per la commissione, un prospetto della due diligence di Pwc sui conti di Amt ma non lo studio relativo alle sanzioni. “E vorremmo anche leggere la lettera di risposta ad Anac sui dubbi relativi all’affidamento in house del servizio di tpl”, ha affermato Piciocchi.
Non è tra i documenti allegati alla convocazioni il piano di salvataggio che aveva in oggi, 15 ottobre, la deadline di presentazione. “Il piano è quasi pronto – ha detto il vicesindaco Terrile – ma deve essere affinato e comunque prima sarà necessario un passaggio con il collegio sindacale, con le parti sociali, e quindi serve ancora qualche giorno”. Ma allora la riorganizzazione del piano tariffario, legata a doppia corda al piano stesso? “Su quella andremo abbastanza veloci – assicura Terrile – le prime novità potrebbero scattare già a novembre”.
L’intenzione del Comune, e di Amt, al momento, è di modificare il sistema tariffario basato anche su gratuità e agevolazioni, in più fasi, fino a tre. Non si partirà sicuramente con l’introduzione di parametri Isee per regolare le gratuità che oggi sono applicate in maniera indifferenziata per tutti i residenti della Città metropolitana per quanto riguarda metro e impianti verticali, e per tutti i residenti under 14 e over 70 per quanto riguarda l’intera rete Amt. Da capire se a scattare per prime saranno le novità legate alla perimetrazioni delle gratuità stesse, ai costi degli abbonamenti, o ad altri aspetti. Non dovrebbe aumentare, ad ogni modo, il biglietto singolo, integrato Trenitalia e non.
Le aziende fornitrici di Amt scrivono a Salis: “Garantire i pagamenti”
Le sezioni Liguria e Piemonte di Anav, associazione nazionale autotrasporto viaggiatori, parte di Confindustria, che rappresentano oltre quaranta imprese private del trasporto persone con autobus, chiedono alla Città metropolitana di Genova e alla sindaca Silvia Salis il pagamento urgente dei rilevanti crediti vantati nei confronti di Amt da diverse aziende rappresentate, subaffidatarie di importanti linee di trasporto pubblico e servizi di trasporto scolastico e preannunciano specifiche azioni allo scopo da parte delle aziende creditrici.
“Abbiamo appreso con estrema preoccupazione gli esiti della recente due diligence che certifica le gravi perdite di Amt con la necessità di ricorso ad una procedura di composizione negoziata della crisi di impresa – affermano Franco Giordano e Serena Lancione, presidenti delle sezioni Anav di Liguria e Piemonte – già dal mese di marzo che Amt non paga gli importi dovuti per la gestione dei servizi in subaffidamento, con un credito maturato che ha ormai superato i 2,3 milioni di euro, netto Iva ed interessi di mora”.
“La crisi di Amt non può essere gestita mettendo a rischio la tenuta economica di altre imprese che operano con professionalità ed efficienza e che, in assenza della liquidità dovuta, saranno a breve costrette a sospendere l’erogazione dei servizi al pubblico, con conseguenti forti disagi per i cittadini utenti e inevitabili ripercussioni sul piano occupazionale per 84 addetti impiegati nei servizi subaffidati da Amt”, si legge nella nota.
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