Angelina Jolie a Roma: “Servono diritti umani e cambiamento”
Angelina Jolie alla Festa del Cinema di Roma denuncia l’indifferenza globale verso i diritti umani e chiede un cambiamento urgente. Il cinema deve reagire.

Una voce internazionale dal red carpet di Roma
Angelina Jolie, attrice premio Oscar e ambasciatrice umanitaria per le Nazioni Unite, ha infiammato la Festa del Cinema di Roma non solo con la sua presenza, ma con parole forti e dirette. Durante l’incontro con la stampa ha denunciato la crescente indifferenza globale verso le violazioni dei diritti umani, lanciando un appello accorato: “Il mondo non può più voltarsi dall’altra parte. Senza rispetto per la dignità umana, nessun Paese può definirsi civile”.
Cinema come responsabilità, non solo spettacolo
L’attrice ha ricordato come il cinema abbia un ruolo fondamentale nell’educare e sensibilizzare l’opinione pubblica.
“Raccontare storie non significa solo intrattenere,” ha dichiarato, “ma far emergere ciò che viene taciuto: guerre dimenticate, rifugiati senza voce, donne e bambini privati dei loro diritti.”
Jolie ha inoltre sottolineato quanto l’industria cinematografica debba impegnarsi per essere più inclusiva, sostenendo registi e artisti provenienti da Paesi colpiti da conflitti o censura.
Diritti umani: l’urgenza del cambiamento
Parlando da attivista, non da star di Hollywood, Angelina Jolie ha evidenziato come:
-
milioni di persone vivano ancora sotto regimi oppressivi;
-
i rifugiati nel mondo siano oltre 110 milioni, record storico;
-
donne e minori continuino a essere vittime di abusi e guerra.
“Non possiamo aspettare che siano i governi a risolvere tutto. Il cambiamento deve partire da ciascuno di noi, da come parliamo, votiamo, educhiamo i nostri figli.”
Applausi e riflessione al pubblico presente
Le sue parole sono state accolte da un lungo applauso da parte del pubblico e della stampa internazionale. Nessuna polemica, ma una richiesta lucida e potente di consapevolezza.
Il cinema italiano risponde
Alcuni registi presenti all’evento, tra cui figure del cinema sociale italiano, hanno condiviso l’appello, ricordando l’importanza di un cinema che non dimentichi migranti, disuguaglianze, e crisi umanitarie.
Qual è la tua reazione?






