Botulino: seconda vittima in Sardegna, anche Valeria Sollai aveva partecipato alla Fiesta Latina del guacamole

Ancora una morte attribuita a una presunta intossicazione da botulino in Sardegna. Si chiamava Valeria Sollai, aveva 62 anni, è morta nella notte al Policlinico di Monserrato. Era ricoverata da settimane nel reparto di Rianimazione dell’ospedale universitario, anche lei aveva partecipato alla Fiesta Latina a Monserrato, presso la città metropolitana di Cagliari, a fine luglio. Imputato principale il guacamole utilizzato per alcune pietanze. La prima vittima si chiamava Roberta Pitzalis e aveva 36 anni.
Pitzalis era morta l’8 agosto all’ospedale Businco di Cagliari, anche lei per intossicazione da batterio come verificato dall’autopsia. La giovane donna era stata colpita anche da una polmonite emorragica legata all’intubazione cui la donna era stata sottoposta durante il ricovero. Si aggrava a questo punto la posizione dell’unico indagato, è il titolare di uno dei chioschi della festa. Sono saliti invece a dieci gli intossicati da botulino in Calabria che ha provocato due morti e il ricovero presso l’ospedale di Cosenza di altre quindici persone almeno. Le accuse sono a vario titolo di omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive.
Dieci gli indagati tra cui sei medici, il venditore ambulante, tre responsabili di ditte produttrici sotto la lente degli inquirenti dalla Procura di Paola. Il ministero della Salute aveva pubblicato sul suo sito ufficiale il richiamo dal mercato, per sospetto rischio da contaminazione, di due lotti di friarielli. Secondo le analisi dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) a causare l’intossicazione sarebbero stati più alimenti e non solo le cime di rapa servite per condire i panini con la salsiccia venduti in un food truck da un commerciante ambulante a Diamante, in provincia di Cosenza. Due le vittime anche in quel caso: Luigi di Sarno, 52enne di Cercola, e Tamara D’Acunto, 45enne di Diamante.
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