C’è un giardino botanico alpino a due passi da Pavia


Nell’Alta Val Tidone, a 900 metri di altezza, si nasconde un giardino botanico tutto da scoprire. Soprattutto quest’estate che si prepara ad accogliere amanti della natura, ma anche chi è in cerca di una vacanza slow vicino a Milano
Nel cuore verde dell’Oltrepò Pavese, incastonato tra le alture dell’Alta Val Tidone, c’è un luogo la biodiversità promette di dare spettacolo.
È il Giardino Botanico di Pietra Corva (area protetta di interesse comunitario Sic, ovvero Sito di Importanza Comunitaria), che riapre le sue porte per la stagione 2025 con una veste rinnovata, un fitto programma culturale e un invito esplicito alla meraviglia: Pietra Corva, che sorpresa!.
L’Appennino è quello Ligure, zona da sempre un po’ nascosta ma che fu scelta negli anni Sessanta da Antonio Ridella che innestò qui oltre 1.200 specie vegetali provenienti da tutto il mondo (si lo so che le piante non si devono raccogliere e trapiantare durante i viaggi, ma allora, ve lo dico, non si sapeva che rischi e pericoli si corressero).
La flora e la fauna del Giardino Botanico di Pietra Corva
Tra le rocce scure del Monte Pietra di Corvo, a 950 metri di altitudine, ogni sentiero del giardino conduce a una scoperta: i tappeti di rododendri in fiore, le delicate sassifraghe che spuntano dai ghiaioni, le sorprendenti piante carnivore americane che vivono tra le torbiere.
E poi orchidee spontanee, faggi australi, pini del Cile e felci del Sud America, fino alla rarissima Fritillaria montana, simbolo del giardino e protagonista del nuovo logo, poetico come la natura che rappresenta.
Ma Pietra Corva non è solo uno scrigno di bellezza botanica: è anche un osservatorio vivente del cambiamento climatico. Come sottolineano gli amministratori locali, qui si sperimenta sul campo l’effetto dell’innalzamento delle temperature, si studiano gli adattamenti delle specie, si educano giovani e adulti alla tutela della biodiversità.
Si legge dalla scheda dell’orto botanico che qui si trovano 5 habitat tutelati. Si conta il passaggio di 69 specie di uccelli (tra cui l’aquila reale, altri rapaci, picchio verde); 45 di piante (molte specie di orchidee, sassifraghe, gigli, genziane, fritillaria montana); 5 di anfibi (tra cui rana italica e rana dalmatina); 8 di rettili (Natrix maura, Natrix natrix…); 16 di insetti.
Come ci racconta Francesco Gatti, qui sono state studiate 120 specie di farfalle “in tutta l’Inghilterra – fa notare il naturalista – ce ne sono solo 60“. Basterà questo ad attirare nuovi turisti?
Il sindaco di Romagnese, Manuel Achille, si augura di sì e promette lo sviluppo di strutture ricettive adeguate mentre fa sapere che il sito Visit romagnese è già online.
La cultura si innesta nel Giardino Botanico di Pietra Corva
A rendere il tutto ancora più speciale è il palinsesto culturale dell’estate 2025, curato dall’associazione Ticinum Festival e da AdMaiora: conferenze divulgative, laboratori creativi per bambini, visite guidate, mostre interattive e incontri con grandi nomi del mondo scientifico e culturale.
Tra gli appuntamenti in programma le conferenze di Andrea Giuliacci sul clima, Marco Cattaneo sull’acqua e Stefano Maggi sulla presenza romana nell’Appennino.
Il Giardino Botanico di Pietra Corva è aperto ogni fine settimana e nei giorni festivi di questa estate 2025 (biglietto adulti: 3€), ma è anche visitabile durante la settimana su prenotazione per scuole e gruppi organizzati.
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