Cuba. Trump dichiara il presidente Díaz-Canel persona non grata
di Giuseppe Gagliano –
Quattro anni esatti dopo le manifestazioni di massa dell’11 luglio 2021 a Cuba, Donald Trump ha deciso di colpire duramente: il presidente cubano Miguel Díaz-Canel è ora dichiarato persona non grata negli Stati Uniti.
Il Dipartimento di Stato americano ha annunciato sanzioni senza precedenti contro il leader comunista e contro i ministri della Difesa e dell’Interno, accusati di gravi violazioni dei diritti umani. Si tratta di una misura che si inserisce nella strategia di “massima pressione” rilanciata da Trump fin dal suo ritorno alla Casa Bianca. Il presidente repubblicano ha segnato una rottura netta con la politica di distensione avviata da Joe Biden, rafforzando l’embargo economico, colpendo direttamente i vertici del potere cubano e bloccando ogni possibile accesso a finanziamenti statunitensi per il regime, incluso l’uso di strutture turistiche strategiche.
Per Washington queste sanzioni sono una risposta alla brutale repressione delle proteste del 2021, quando migliaia di cubani scesero in piazza per chiedere più libertà e migliori condizioni di vita. Molti di quei manifestanti restano tuttora in carcere. Marco Rubio, segretario di Stato e figura chiave della politica cubana a Washington, ha dichiarato senza mezzi termini: «La brutalità del regime non resterà impunita».
L’amministrazione Trump sostiene di agire “in solidarietà con il popolo cubano”. Da parte sua, L’Avana denuncia quella che definisce una “guerra economica senza quartiere”, ma la linea dura adottata da Trump continua a riscuotere consenso sia tra gli esuli cubani in Florida sia tra i sostenitori di un cambiamento radicale sull’isola.
L’attuale escalation riporta Cuba al centro del confronto tra Washington e i governi autoritari dell’America Latina, in un contesto globale dove le dinamiche di potere sembrano polarizzarsi sempre di più.
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