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De Castro: per export agroalimentare persi 500 mln ogni +10% dazi
Roma, 11 lug. (askanews) – Per l’export agroalimentare verso gli Usa a ogni +10% di dazi aggiuntivi corrisponderebbe una perdita di circa 500 milioni di euro. E l’impatto sarebbe in ogni caso pesante, se non addirittura insostenibile in caso di aliquote ancora maggiori. Lo spiega Paolo De Castro, presidente di Nomisma, aggiungendo che ciò che preoccupa maggiormente è l’instabilità del quadro decisionale: tra annunci, proroghe e continui ripensamenti sulle aliquote, si è creato infatti “un clima di grande incertezza sia per gli esportatori italiani sia per gli importatori statunitensi. Questo disorientamento frena decisioni strategiche, contratti, investimenti e apre scenari difficilmente prevedibili”, prosegue De Castro.
Sebbene l’agrifood sia fortemente impattato, va tuttavia ricordato, precisa ancora, che rappresenta solo circa il 12% dell’export italiano verso gli USA.
“L’incertezza alimentata dai continui ripensamenti e proroghe sui dazi è un elemento di grande preoccupazione per i nostri operatori ma non meno sentita è la svalutazione del dollaro rispetto all’euro, che sta rendendo i nostri prodotti meno competitivi”, ha poi ricordato De Castro.
Sull’agroalimentare epsa anche il fatto che sia, a differenza di altri comparti industriali, molto soggetto a dinamiche stagionali e deperibilità dei prodotti.
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