Dengue, Chikungunya e non solo: in Italia cresce il rischio di focolai per malattie “tropicali”

Lug 8, 2025 - 20:00
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Dengue, Chikungunya e non solo: in Italia cresce il rischio di focolai per malattie “tropicali”

Il surriscaldamento globale, particolarmente accentuato nel nostro Paese, sta portando con maggiore frequenza di ondate di calore, alluvioni ed estati sempre più lunghe e calde: sono gli elementi stanno rendendo sempre più favorevoli le condizioni ambientali per zanzare invasive come Aedes albopictus (la così detta “zanzara tigre”) e Aedes aegypti, vettori di malattie finora considerate “tropicali”.

Se negli ultimi anni i focolai individuati facevano riferimento a casi importati dall’estero, adesso l’Istituto superiore di sanità (Iss) avverte che il rischio sta cambiando natura: «La possibilità che si sviluppino in diversi paesi Europei, inclusa l’Italia, focolai di malattie che prima erano solo importate, come quelle causate da virus Dengue e Chikungunya, è in aumento negli ultimi anni».

Proprio per questo, nei giorni scorsi si è svolta presso la sede dell’Iss convegno ‘Preparazione e Contrasto alle arbovirosi endemiche ed epidemiche in Italia’, che riunirà gli esperti nazionali (Ministero della Salute, Izs, Iss) e delle Regioni.

È emerso che dall’inizio dell’anno al 30 giugno 2025 si registrano 68 casi confermati di infezione umana da virus Dengue (tutti associati a viaggi all’estero, la maggior parte delle infezioni sono state contratte in Centro e Sud America e in paesi del Sud Est Asiatico) e 22 casi confermati di infezione umana da virus Chikungunya (tutti associati a viaggi all’estero, in aumento rispetto allo scorso anno, contratti in Madagascar e nell’isola Reunion e in Sry Lanka).

Sono inoltre stati segnalati 4 casi confermati di virus Zika tutti importati. Tra le arbovirosi endemiche, al 30 giugno 2025, sono stati segnalati 12 casi di Tbe (tutti autoctoni, nessun decesso) e 5 casi di infezione da Toscana virus (nessun decesso). Sebbene sia stati segnalato un caso sporadico confermato di West Nile in mesi di bassa trasmissione, iniziano le prime segnalazione di circolazione virale in pool di zanzare con attivazione delle misure di controllo trasfusionali nelle province di Oristano e Venezia.

Allargando il quadro d’osservazione al resto d’Europa, al 25 giugno 2025 risultano otto casi autoctoni di infezione umana da virus Chikungunya in sei regioni della Francia continentale: Prades le Lez in the Hérault, La Crau in the Var, in Bernis in the Gard, Montoison in the Drôme, Salon-de-Provence in the Bouches-du-Rhône e nel dipertimento Corse-du-Sud (Corsica). Tra le arbovirosi emergenti è stata inoltre segnalato nel 2025 un caso di infezione umana autoctona causata dal virus della febbre emorragica Crimea Congo, trasmesso da zecche del genere Hyalomma, in Spagna (nella Regione della Salamanca).

«Le Arbovirosi rappresentano un gruppo di malattie importanti per la Sanità Pubblica e necessitano di un vero approccio One Health per la prevenzione ed il controllo – spiega Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di malattie Infettive dell’Iss – Questo evento si si pone come un momento di scambio e confronto con operatori sanitari di diverse discipline operanti a livello nazionale e regionale in Italia per condividere dati, evidenze ed esperienze di contrasto. Lo scopo è fare il punto sulla stagione in corso, e sulle attività di allerta rapida e valutazione del rischio, per preparare il periodo agosto-novembre in cui, oltre alla arbovirosi endemiche, è anche più elevato il rischio di osservare focolai autoctoni causati da virus emergenti a potenziale epidemico trasmesse da Aedes albopictus, in particolare Dengue e Chikungunya».

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia