Dossieraggio su Silvia Salis durante la campagna, centrosinistra all’attacco: “Sarebbe fatto gravissimo”

Genova. Dopo l’uscita della notizia di una inchiesta su presunte indebite rivelazioni di segreti di ufficio che vedrebbero coinvolti l’ex assessore Sergio Gambino e il comandante della Polizia Locale Gianluca Giurato, non sono tardate le prime reazioni politiche.
Pastorino (Linea Condivisa): “La magistratura faccia chiarezza”
“Quanto emerge in queste ore dalle indagini della Procura di Genova è inquietante. Un presunto dossieraggio costruito a tavolino, in piena campagna elettorale, per screditare Silvia Salis. Un fatto gravissimo che, se confermato, travalica ogni limite del confronto politico e mina le basi della nostra democrazia – così il consigliere regionale Gianni Pastorino, capogruppo della lista “Andrea Orlando Presidente” e rappresentante di Linea Condivisa – Credo profondamente nei principi dello Stato di diritto: chi è indagato ha diritto a difendersi e nessuno può essere condannato prima che la magistratura abbia svolto fino in fondo il suo lavoro. L’ho sostenuto in molte altre occasioni e lo ribadisco oggi”
“Ma non posso non aggiungere due considerazioni. La prima: la campagna elettorale di queste settimane a Genova è stata tra le più velenose a cui abbia mai assistito. Un’aggressività personale, quella rivolta contro Silvia Salis, che non ha precedenti, pur avendo partecipato e osservato decine di competizioni elettorali. La seconda: quando la politica smette di confrontarsi sui programmi e inizia a colpire sul piano personale, quando emergono strategie per demonizzare l’avversario anziché convincere le cittadine e i cittadini, si esce dal perimetro democratico. Questo non è più confronto: è sabotaggio del dibattito pubblico. Se tutto questo fosse vero, ci troveremmo di fronte non solo a reati ma a un uso distorto delle istituzioni, dei ruoli pubblici, persino della Polizia Locale. Ecco perché, al di là degli esiti giudiziari, è urgente aprire una riflessione sui poteri che i politici esercitano e su come imparare a difenderci da chi abusa del proprio ruolo per fini personali o partitici”.
Il senatore M5s Pirondini: “Accuse di una gravità estrema”
Rincara la dose il senatore M5S Luca Pirondini: “Quanto sta emergendo in queste ore sulla campagna elettorale a Genova, riportato dal Fatto Quotidiano, è gravissimo e inquietante. Secondo la Procura, dietro la pubblicazione di un fatto di cronaca risalente a un anno prima e uscito solo a ridosso del voto per le comunali, ci sarebbe un disegno politico volto a colpire Silvia Salis. Ci sarebbe stata una vera e propria attività di dossieraggio, con atti secretati passati ai giornalisti da un comandante della Polizia municipale e un ruolo chiave giocato da un ex assessore di Fratelli d’Italia. Attendiamo ovviamente che la magistratura faccia piena luce, ma è chiaro che siamo di fronte ad accuse di una gravità estrema. Ci rivolgiamo a Giorgia Meloni e a Fratelli d’Italia: non ritenete necessario prendere subito una posizione e adottare provvedimenti? Su un’accusa così pesante, Meloni non può tacere”.
La consigliera di Avs Ghio: “Mezzucci che si sono ritorti contro”
“Non entro nel merito della vicenda giudiziaria e saranno i giudici a stabilire le responsabilità, ma è chiaro che questa situazione già allora mi aveva insospettito. Il verbale dell’incidente emerso chissà come durante la campagna elettorale, con l’immediato post di Gambino, poi corretto, mi era sembrato parte integrante di una campagna denigratoria nei confronti di Silvia Salis”.
Questo invece il primo commento di Francesca Ghio, consigliera comunale di AVS a Genova che aggiunge: “Non avendo argomenti e non potendo difendere il proprio operato, il centrodestra ha fatto ricorso a mezzucci, insulti e attacchi personali, che però gli si sono girati contro. I genovesi hanno capito che una politica seria non si affida a certe pratiche diffamatorie che nulla hanno a che vedere con il buon governo di una città. La loro macchina del fango ha fallito”.
Garzarelli (Avs): “Sistema affaristico che non si è fermato all’arresto di Toti”
“Come cittadino e come rappresentante delle istituzioni sono preoccupato dalla deriva anti democratica che questa destra al governo sta portando avanti: dal livello nazionale a quello regionale e comunale – dice Lorenzo Garzarelli, consigliere comunale di Avs in quota Sinistra Italiana – dossieraggi volti a screditare gli avversari, corruzione, peculato, uso degli uffici pubblici e della polizia per scopi privati è quanto sta emergendo ed è conseguenza dell’atteggiamento intimidatorio ed affaristico relativo ad un sistema di potere che evidentemente non si è fermato con l’arresto di Toti. Attendiamo la giustizia ed una presa di posizione netta e nell’immediato da parte del centrodestra, con la stessa veemenza con cui si sono spesi in questi mesi di campagna elettorale”.
Armando Sanna, capogruppo Pd in Regione: “Fatto politicamente gravissimo”
“Quanto sta emergendo sul presunto dossieraggio ai danni di Silvia Salis durante la campagna elettorale è, se confermato, un fatto politicamente gravissimo. Pur nel pieno rispetto del lavoro della magistratura, cui spetta accertare eventuali rilievi penali, ciò che emerge è una dinamica che va condannata con forza sul piano politico e istituzionale”.
Lo dichiara Armando Sanna, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale della Liguria, che aggiunge: “L’uso di informazioni personali e meccanismi opachi per screditare un avversario rappresenta uno scivolamento inquietante verso una politica che nulla ha a che fare con il confronto democratico. Chi ha promosso, tollerato o anche solo coperto metodi simili dovrà risponderne davanti ai cittadini, al di là delle eventuali responsabilità giudiziarie. Genova merita una politica alta, trasparente, rispettosa delle persone. I cittadini genovesi hanno già dato una risposta forte con il voto, premiando una figura come Silvia Salis, alla quale va tutta la mia solidarietà per i colpi bassi e gli attacchi subiti in campagna elettorale di cui ora pare si comprenda l’origine. Da garantista, non entro nel merito dell’inchiesta, ma è necessario che venga fatta luce su ogni aspetto di questa vicenda. I cittadini hanno diritto alla verità, e la politica ha il dovere di fare chiarezza. Serve trasparenza ora, senza ambiguità o silenzi complici”.
D’Angelo (Pd): “Chi guida le istituzioni ha il dovere di custodirle, non di piegarle a interessi di parte”
”Le notizie che emergono dalle indagini in corso su un ex assessore del Comune di Genova sono inquietanti. Se sarà confermato che informazioni coperte da segreto d’ufficio siano state utilizzate per danneggiare un’avversaria politica, saremmo davanti a un fatto di eccezionale gravità democratica”.
A parlare è Simone D’Angelo, consigliere regionale e segretario PD Genova: “Chi guida le istituzioni ha il dovere di custodirle, non di piegarle a interessi di parte. Utilizzare leve del potere pubblico per orientare una campagna elettorale è una degenerazione che non possiamo né tollerare né normalizzare. A Silvia Salis va la mia vicinanza umana e politica. Ha subito attacchi personali che oggi appaiono ancora più inaccettabili, perché potrebbero essere stati alimentati da canali impropri e non trasparenti”.
“Questa vicenda non riguarda solo una persona o una forza politica: riguarda il rispetto delle regole, l’etica pubblica, la fiducia tra cittadine, cittadini e istituzioni. Ed è bene che su questo ci sia una presa di posizione netta. Ci auguriamo che la magistratura faccia piena chiarezza, rapidamente. Ma, nel frattempo, chi ha responsabilità politiche e istituzionali rifletta a fondo su ciò che significa governare: non il potere su qualcuno, ma la responsabilità verso tutti”.
Ghio e Pandolfo: “Si Faccia al più presto chiarezza. Inquietante quanto emerge dalle indagini”
Solidarietà a Salis da Italia Viva
Italia Viva, e Giovanni Stagnaro, presidente provinciale Italia Viva.
Il presidente della Regione Bucci: “No comment”
Laconico il primo commento del presidente di Regione Liguria Marco Bucci: “Penso oramai in otto anni di aver abituato che io non commento mai nessuna attività giudiziaria della quale ho la massima fiducia, l’ho sempre detto e continuerò ad avercela”.
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