Femminicidio di Tina Sgarbini, ha confessato il compagno Christian Persico: “Ho fatto una cavolata”

Christian Persico ha confessato l’omicidio di Tina Sgarbini, la sua compagna ritrovata senza vita sabato mattina nel suo appartamento a Montecorvino Rovella, in provincia di Salerno. Il gip del Tribunale di Salerno ha convalidato il fermo e disposto il carcere per il 36enne, rintracciato poche ore dopo il ritrovamento del corpo della donna grazie alla segnalazione di un testimone che lo aveva visto per strada.
L’uomo ha ammesso le sue responsabilità nel corso dell’interrogatorio nell’udienza di convalida. In un primo momento si era avvalso della facoltà di non rispondere. Persico era stato ritrovato in zona San Pietro, poco lontano dall’abitazione del delitto. Nella stessa zona era stato inquadrato e registrato dalla telecamera di un impianto di videosorveglianza alle 4:00 di notte. Quando i carabinieri lo hanno raggiunto e ammanettato, il 36enne non ha opposto resistenza.
L’avvocato Michele Gallo, difensore di Persico, definisce “pentito, sconvolto” il suo assistito che avrebbe tentato di togliersi la vita lanciandosi da un ponte dopo il delitto. “Sul corpo e sul viso ha ancora i segni di questo gesto, che per pura fatalità non si è realizzato. Si tratta di una vicenda molto dolorosa”. Le indagini degli investigatori si erano subito concentrate sulla posizione del 36enne. “Ho fatto una cavolata”, il biglietto che l’uomo avrebbe lasciato ai genitori. Al centro delle ricostruzioni quello che è successo nella notte tra venerdì e sabato nell’appartamento in via mons. Michelangelo Franchini.
Secondo la versione fornita – dunque da confermare – dal padre di Tina Sgarbini, la figlia aveva “cacciato di casa” il compagno perché non lavorava. “Si presentava a casa faceva tutti i comodi suoi. Mia figlia a un certo momento dice ‘tu te ne devi andare da qua’ e l’avrebbe cacciato pure, purtroppo non si può tenere una persona che non serve in casa”, ha detto al TG1. Non è chiaro se i due continuassero ancora a frequentarsi. Sgarbini aveva tre figli, nati da una precedente relazione. Non erano presenti al momento del delitto. A scoprire il corpo i familiari della vittima. La donna sarebbe stata uccisa per asfissia.
Sentite alcune persone vicine alla coppia, scandagliati i social di entrambi. “Una tragedia inaspettata. Nessun segnale di pericolo. L’intera comunità è sconvolta e attonita. Siamo vicini e offriamo pieno sostegno ai familiari se ne avessero bisogno”, le parole di Martino D’Onofrio, sindaco di Montecorvino Rovella. “Passerà minimo una settimana prima dei funerali, visto che non c’è ancora una data dell’autopsia. Nel frattempo tutti gli eventi del Comune sono stati rinviati”.
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