H&M, frena l’utile netto nel primo semestre (-27,7%). Stabili le vendite
Primo semestre poco redditizio per H&M. Il colosso svedese della moda low cost ha totalizzato un utile netto pari a 4,567 miliardi di corone (circa 413 milioni di euro) nel periodo compreso tra dicembre 2024 e maggio 2024: un risultato che segna un calo del 27,7% rispetto al primo semestre del precedente fiscal year.
Nel semestre, il gruppo ha registrato un margine lordo del 52,3%, rispetto al 54% di un anno fa, mentre l’utile operativo ha raggiunto i 7,117 miliardi di corone svedesi, in calo del 22,4%, con un margine operativo del 6,4%, rispetto al precedente 8,1 per cento. Pressoché stabile il fatturato del player, ammontato a 112 miliardi di corone, a +1% in valuta locale (-1% a cambi correnti).
“I risultati del secondo trimestre- ha dichiarato nella nota il CEO Daniel Ervér – sono stati influenzati negativamente dall’aumento dei prezzi di acquisto a causa di un dollaro americano più forte e dai maggiori costi di trasporto, ma anche dal fatto che abbiamo continuato a investire nell’offerta ai clienti”.
Per quanto riguarda il secondo trimestre, l’utile operativo generato dal player è stato lievemente al di sopra delle aspettative, si legge su Reuters, che legge il dato come “un segnale incoraggiante”, anche alla luce del conseguente balzo in avanti del titolo di oltre 7 punti percentuali nelle prime contrattazioni. “Gli investitori si sono concentrati su questo piuttosto che sulle vendite del secondo trimestre, queste diminuite lievemente più del previsto”.
Le vendite nette del secondo trimestre, in effetti, sono state pari a 56,7 miliardi di corone svedesi, in calo di quasi il 5% rispetto all’analogo periodo del 2024. L’utile netto è stato pari a 3,977 miliardi di corone svedesi, in calo del 21,7% rispetto all’anno precedente. L’utile operativo, invece, è stato di 5,91 miliardi di corone, superando le previsioni degli analisti che si fermavano 5,88 miliardi, e il margine operativo è stato dell’11,9%, in aumento rispetto all’8,2% di un anno fa.
H&M ha inoltre dichiarato di prevedere un aumento delle vendite del 3% a giugno, in valuta locale, in miglioramento rispetto al calo del 6% registrato nello stesso periodo dell’anno precedente.
Prosegue, dunque, la fase di assestamento del gruppo fast fashion, da tempo alle prese con un momentum di generale ridimensionamento e normalizzazione del settore oltre a difficoltà legate all’erosione dei propri acquirenti per via della concorrenza di rivali vecchi e nuovi, rispettivamente la spagnola Inditex e i nuovi player dell’ultra fast fashion cinese, come Shein e Temu. Intanto, la famiglia fondatrice del colosso è impegnata in un’operazione di graduale, ma rapido, takeover che mira alla presa del pieno controllo dell’azienda e – vociferano i rumor – a un eventuale delisting della società.
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