Il concetto di eleganza di Alessandra Mastronardi: quattro indispensabili per ogni donna

Negli ultimi mesi si è tornato a parlare molto de I Cesaroni, la serie che ha segnato un’epoca per la televisione italiana. Un ritorno nostalgico, che ha riportato al centro della conversazione i personaggi come Alessandra.
Ma tra tutti i nomi che stanno circolando, ne manca uno che ha lasciato un vuoto evidente: Eva. Il personaggio interpretato da Alessandra Mastronardi, l’adolescente sensibile e determinata, non è previsto nel cast del revival. E per chi l’ha seguita sin dall’inizio, la sua assenza pesa. Un po’ perché Eva rappresentava un’intera generazione cresciuta insieme a lei, un po’ perché l’evoluzione dell’attrice ha sempre suscitato ammirazione, anche fuori dal set.
Oggi Alessandra Mastronardi è molto più di Eva. Attrice matura, con una carriera internazionale alle spalle, ha costruito un’identità ben definita anche attraverso lo stile. In un’intervista recente ha raccontato con semplicità quali sono i quattro capi che per lei fanno davvero la differenza. Un tubino nero, una camicia di seta bianca, un paio di jeans e delle scarpe pianelle con zeppa. Il modo in cui li indossa racconta una visione dell’eleganza concreta, mai costruita. Ed è proprio questo che rende i suoi look facilmente adattabili anche a chi, come noi, vive in città e affronta un’estate tra lavoro, uscite e weekend improvvisati.
I quattro capi essenziali nel guardaroba di Alessandra Mastronardi
Il tubino nero è l’unico abito che non ha bisogno di essere spiegato. È lì, risolve, funziona sempre. In estate si può scegliere una versione in cotone leggero o in jersey elasticizzato, magari con una spallina sottile o una scollatura discreta sulla schiena. Non serve abbinarlo con chissà cosa: un paio di occhiali da sole ben scelti e un capello raccolto bastano per dargli subito un’aria elegante.
Perfetto sia con un sandalo piatto che con una zeppa, mantiene sempre quell’equilibrio tra semplicità e attenzione al dettaglio. Alessandra lo porta spesso con disinvoltura, come fosse una seconda pelle, e questo è forse il segreto: non farlo sembrare mai un capo da occasione.
La camicia di seta bianca è un altro elemento su cui si può fare affidamento senza fatica. In estate conviene sceglierla in un tessuto traspirante, non troppo lucido, da arrotolare alle maniche e indossare anche aperta sopra un top minimal. Sta bene su tutto, ma diventa particolarmente raffinata quando è lasciata morbida dentro un paio di jeans chiari a vita alta. È quel pezzo che permette di sentirsi subito composte, anche quando si ha poco tempo. Alessandra la alterna tra look casual e outfit più curati, mostrando come anche il capo più classico possa diventare versatile se si gioca con gli accessori o con una semplice acconciatura.
I jeans, infine, sono il pezzo che regge tutto. I suoi, nella maggior parte delle apparizioni, sono modelli dritti, leggermente cropped, spesso abbinati a scarpe basse o a piccoli tacchi. In estate funzionano bene anche nella versione slavata o leggermente used, purché mantengano una linea pulita. Si possono indossare con la camicia bianca e una borsa in paglia per un look da giorno, oppure con il tubino e un blazer smanicato per una serata non formale. L’eleganza che trasmette Alessandra anche con un semplice jeans non è questione di taglia o altezza: è proporzione, coerenza, scelta dei dettagli.
Le pianelle con zeppa, infine, sono un dettaglio molto interessante. Spesso snobbate perché considerate da villeggiatura, in realtà hanno un potenziale enorme per chi vuole stare comoda senza rinunciare a un minimo di postura. La zeppa, se discreta, slancia ma non appesantisce, e le pianelle permettono una camminata più naturale rispetto al sandalo con cinturino. Mastronardi le indossa con naturalezza, sia con l’abito nero che con i jeans, e questo le restituisce quell’aria da persona reale, elegante ma mai costruita.
L’impressione è che questi quattro capi siano come le fondamenta su cui costruire tutto il resto. Non servono decine di abiti, bastano scelte giuste. E in un’estate in cui spesso ci si sente disordinati, affannati o sempre in corsa, sapere di poter contare su questi pezzi aiuta a semplificare. Non per sembrare qualcun altro, ma per riconoscersi allo specchio, come fa lei. Anche senza tornare sul set dei Cesaroni.
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