Il passaporto digitale spingerà una nuova corsa del second hand

Giugno 26, 2025 - 23:00
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Il passaporto digitale spingerà una nuova corsa del second hand
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L’introduzione dell’obbligo dei Passaporti Digitali dei Prodotti (Dpp) per i prodotti tessili a partire dal 2026, previsto dal Regolamento Ue sull’Ecodesign potrebbe portare a un raddoppio del valore dei prodotti second hand di moda nel corso del suo ciclo di vita e fino al 65% dei guadagni per i consumatori. Lo rivela un recente studio di Bain & Company ed Ebay che evidenzia, dunque, come questo strumento normativo abbia in sé anche importanti opportunità commerciali.

Il Passaporto Digitale di Prodotto (Dpp), introdotto dal regolamento Ecodesign (entrato in vigore lo scorso anno), è un documento digitale che conterrà informazioni dettagliate sulla sostenibilità, tracciabilità, riparabilità, durata e riciclabilità di molti prodotti immessi nel mercato Ue, consentendo quindi la tracciabilità dei prodotti lungo il loro ciclo di vita. Questo passaporto sarà accessibile tramite identificativi univoci, come un QR code, e mira a promuovere l’economia circolare e la trasparenza per i consumatori.

In base alla tempistica di applicazione, è previsto che entro il 2026 i marchi dovranno gestire i dati dei prodotti all’interno di un registro digitale. Entro il 2027, alcuni settori, come quello tessile, dovranno conformarsi all’obbligo mentre entro il 2030 quasi tutti i prodotti fisici venduti nell’Ue dovranno essere dotati di un Dpp.

Secondo il rapporto di Bain, ad esempio, “un articolo di moda venduto oggi a 500 sterline potrebbe generare ulteriori 500 sterline in rivendita e servizi se supportato da un Dpp, migliorando la fiducia, la tracciabilità e la facilità di rivendita” e dunque, in questo caso, anche le piattaforme di resale, così come i marchi e i servizi di verifica ne traggono vantaggio, quantificato in un 35% del valore del prodotto. “I Dpp sono molto più di una semplice verifica di conformità. Rappresentano un cambiamento radicale nel modo in cui il valore viene creato, acquisito e mantenuto per tutto il ciclo di vita di un prodotto”, ha affermato Aaron Cheris, partner delle divisioni Retail e customer strategy & marketing di Bain & Company. “I brand che agiscono tempestivamente possono costruire un rapporto più diretto e ricco di dati con i consumatori, sfruttando le tendenze di rivendita e personalizzando i servizi in modi nuovi e potenti”.

Si tratterebbe, dunque, di un’ulteriore spinta di crescita per il mercato del second hand che sta già vivendo una fase florida. Il ThredUp Resale Report 2024 ha valutato il mercato globale dell’abbigliamento di seconda mano 230 miliardi di dollari nel 2024. E la rivendita sta crescendo tre volte più velocemente dell’intero mercato globale dell’abbigliamento.

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Redazione Redazione Eventi e News