Innovazione alimentare: l’impegno di Barilla per un cibo più consapevole

Lug 10, 2025 - 15:30
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Innovazione alimentare: l’impegno di Barilla per un cibo più consapevole
sistema fruclass

Dal supporto alle startup – riparte il programma di open innovation – alla messa in campo di conoscenza per sfatare i falsi miti nello sport. Ecco le opportunità messe in campo da Barilla

In un’epoca segnata da profonde trasformazioni ambientali, tecnologiche e sociali, il settore agroalimentare si trova di fronte alla necessità di ripensare i propri modelli, anche attraverso forme di innovazione collaborativa.

C’è tempo fino alla fine di luglio per presentare la propria candidatura per Good Food Makers 2025, il programma di open innovation di Barilla, realizzato in collaborazione con Almacube, innovation hub e incubatore dell’Università di Bologna, che mira a creare un ecosistema di startup e realtà imprenditoriali innovative pronte a sviluppare soluzioni concrete in sinergia con il gruppo.

Le tre realtà vincitrici parteciperanno a un percorso collaborativo di 4 settimane con figure professionali di Barilla e delle aziende partner: sarà un’occasione per accedere a una rete di valore e progettare insieme soluzioni capaci di generare impatto reale lungo tutta la filiera, dal campo alla tavola.

Tre le sfide proposte nel 2025:

  • AgTech for Climate Resilience, in collaborazione con Open Fields, per individuare tecnologie innovative per migliorare la coltivazione del basilico e la gestione delle erbe spontanee
  • New Frontiers in Detection, (qui si sente la collaborazione con Bizerba) per cercare soluzioni all’avanguardia per gli impianti produttivi, contribuendo a rafforzare qualità, efficienza e controllo nei processi industriali
  • Best on Shelf, realizzata sotto l’egida di Conad Nord Ovest, punta a selezionare strumenti innovativi nel monitorare la visibilità dei prodotti sugli scaffali, migliorando la gestione del punto vendita e l’esperienza d’acquisto

E poi c’è lo sport. Il tema non rientra nella competizione di cui abbiamo parlato fin qui, ma si capisce che a Barilla sta sempre più a cuore e non solo a livello di sponsorizzazioni.

In questo ambito Barilla è scesa in campo per combattere alcuni falsi miti sull’alimentazione, radicati soprattutto in ambito sportivo, di questo di è parlato nell’incontro Let’s Talk About Food & Science.

In Italia, patria della dieta mediterranea, la pasta continua a essere penalizzata da mode alimentari sbilanciate e da una carbofobia ingiustificata, diffusa anche tra chi pratica sport.

Uno studio condotto dallUniversità degli studi di Milano ha mostrato che un consumo regolare di pasta, inserito in un modello alimentare mediterraneo, migliora forza muscolare e composizione corporea, senza alcun impatto negativo su parametri come glicemia e colesterolo.

Abbiamo verificato che anche chi fa sport abitualmente tende a sottovalutare il valore degli alimenti fonte di carboidrati, come la pasta, ritenuti a torto responsabili di aumenti di peso o cali di performance – sottolinea Patrizia Riso, professore ordinario di Nutrizione Umana dell’Università degli Studi di Milano e responsabile dello studio – Il nostro intervento ha dimostrato che una dieta con almeno cinque porzioni di pasta a settimana porta a risultati migliori rispetto a regimi alimentari più poveri di carboidrati“.

I nuovi livelli di assunzione di riferimento di nutrienti (Larn) confermano che, per la popolazione attiva e sportiva, l’apporto di carboidrati dovrebbe rappresentare tra il 45% e il 60% dellenergia giornaliera.

I carboidrati sono il carburante fondamentale per sostenere attività muscolari intense e prolungate – evidenzia Michelangelo Giampietro, specialista in medicina dello sport e scienza dell’alimentazione – Chi si allena da una a tre ore al giorno può avere bisogno anche di 6-10 grammi di carboidrati per chilo di peso corporeo e la pasta è una delle fonti migliori, per qualità nutrizionale e digeribilità“.

Il rischio, avvertono i nutrizionisti, è che diete troppo povere di carboidrati – come le mode iperproteiche o chetogeniche – portino a un esaurimento precoce delle scorte di glicogeno muscolare, con conseguenze negative su performance, concentrazione e recupero.

Senza un apporto adeguato si rischia di compromettere la qualità dell’allenamento e aumentare il rischio di infortuni” avverte Giampietro.

Pasta: energia, recupero e benessere psicologico

La pasta, alimento plant-based per eccellenza, fornisce carboidrati complessi a lento rilascio, proteine vegetali, vitamine e minerali, con una bassa quota di grassi.

Nell’immaginario collettivo è ancora vista come un piatto ingrassante, ma in realtà 100 grammi di pasta cotta apportano appena 175 kcal, meno di tanti contorni iperconditi – ricorda Elisabetta Bernardi, nutrizionista dell’Università di Bari e divulgatrice scientifica – Oltre a fornire energia, la pasta è essenziale nel recupero post-allenamento perché aiuta a ricostruire le riserve di glicogeno e a facilitare la sintesi proteica.

Il beneficio, però, non si ferma al piano fisico. Il cibo è anche piacere e socialità: pasti condivisi migliorano l’adesione alla dieta mediterranea e riducono ansia e stress fino al 30-40%. Non possiamo trascurare l’aspetto psicologico, fondamentale sia per gli atleti sia per chi pratica sport a livello amatoriale“.

Anche il nuotatore Filippo Magnini conferma l’importanza di un’alimentazione equilibrata: “durante i periodi di gara arrivavo a mangiare anche mezzo chilo di pasta al giorno. Senza carboidrati mi sentivo più stanco e meno performante. E oggi continuo a promuoverne il valore anche tra i giovani sportivi“.

Crediti immagine: Depositphotos

L'articolo Innovazione alimentare: l’impegno di Barilla per un cibo più consapevole è stato pubblicato su GreenPlanner Magazine.

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