Investimenti record nei trasporti fuori Londra
Rachel Reeves, attuale ministro dell’Economia del governo britannico guidato da Keir Starmer, ha annunciato un piano da 15,6 miliardi di sterline per trasformare il trasporto pubblico in Inghilterra al di fuori della capitale.
Si tratta di una delle più ambiziose misure infrastrutturali del nuovo esecutivo laburista, volto a rilanciare tram, treni e autobus nelle Midlands e nel Nord del paese, riducendo il divario storico con Londra e le regioni meridionali.
L’annuncio arriva in un momento cruciale per l’esecutivo: mentre cresce la pressione politica interna e i vincoli di bilancio restano severi, il governo cerca di imprimere una svolta economica che metta al centro gli investimenti pubblici e la coesione territoriale.
Una manovra per riequilibrare il Regno Unito
La strategia di Rachel Reeves segna una discontinuità evidente rispetto al passato recente, puntando su un piano di spesa pubblica da 113 miliardi per l’intera legislatura.
Il cuore di questo progetto è la distribuzione dei fondi al di fuori del sud-est inglese, dove storicamente si è concentrata la maggior parte degli investimenti pubblici.
Manchester, Birmingham, Leeds, Nottingham, Derby e altre città delle Midlands e del Nord saranno al centro di un’importante trasformazione urbana.
Nel dettaglio:
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Greater Manchester riceverà 2,5 miliardi per estendere la rete tramviaria a Stockport e aprire nuove fermate a Bury, Manchester e Oldham.
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West Midlands avrà 2,4 miliardi per il prolungamento del Metro fino al nuovo sports quarter di Birmingham.
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West Yorkshire otterrà 2,1 miliardi per avviare entro il 2028 la costruzione del sistema di mass transit.
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South Yorkshire riceverà 1,5 miliardi, di cui 530 milioni destinati al rinnovamento della rete tramviaria.
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East Midlands avrà accesso a 2 miliardi per progettare un nuovo sistema di trasporto tra Derby e Nottingham.
Secondo il ministro, si tratta di una “svolta nella valutazione degli investimenti pubblici a livello regionale”, volta a garantire che ogni territorio abbia pari opportunità di sviluppo.
La revisione delle regole del Tesoro sarà fondamentale per dare priorità ai progetti in grado di migliorare la produttività e la qualità della vita.
Come ha dichiarato nel discorso tenuto a Greater Manchester, “una Gran Bretagna migliore non può permettersi che solo alcune zone del paese crescano mentre il resto resta indietro. Questa politica ha prodotto disuguaglianze regionali profonde, che oggi dobbiamo correggere”.
Tensioni interne e critiche al piano
Nonostante l’ambizione, il piano di Reeves non è privo di ostacoli.
Alcuni ministri del governo – tra cui Yvette Cooper (Interni), Ed Miliband (Energia) e Angela Rayner (Edilizia popolare) – non hanno ancora accettato il proprio bilancio triennale con il Tesoro, segno di forti tensioni sulla ripartizione delle risorse.
Cooper è particolarmente critica riguardo ai fondi per la polizia: ritiene che la riduzione del budget renda impossibile mantenere le promesse elettorali su sicurezza, aumento del numero di agenti, e lotta alla criminalità di strada.
Una lettera firmata dal capo della Metropolitan Police, Mark Rowley, e da altri alti ufficiali, mette in guardia il governo dal rischio concreto di dover “scegliere quali crimini investigare” in caso di ulteriori tagli.
Miliband, da parte sua, si scontra con il Tesoro sul piano per l’isolamento termico delle abitazioni (“Warm Homes Plan”), che rischia di subire drastici ridimensionamenti.
Pur riconoscendo investimenti su energia nucleare e tecnologie di carbon capture, il ministro lamenta un’attenzione insufficiente alla sostenibilità sociale delle misure.
Angela Rayner, invece, teme che i fondi promessi per l’edilizia popolare si riducano a una tantum, senza un reale impegno strutturale. Il rischio è che la promessa di una nuova generazione di affordable homes si perda nel quadro complessivo della spending review.
Queste tensioni, anche se gestite per ora a porte chiuse, mostrano come l’equilibrio politico dentro l’esecutivo sia tutt’altro che scontato.
Un’operazione politica ad alto rischio
Il piano di Rachel Reeves ha anche un’evidente valenza politica.
Con i collegi marginali sempre più contesi e la minaccia elettorale del partito Reform UK, l’esecutivo vuole rispondere con una narrazione positiva fondata su sviluppo e investimenti, anziché tagli e austerità.
Come confermato da fonti interne al governo, l’intenzione è “dare ai parlamentari di frontiera una storia economica solida da raccontare agli elettori”.
Il pericolo è che l’opinione pubblica si focalizzi solo sui numeri negativi nella spesa corrente, senza apprezzare la portata degli investimenti a lungo termine.
La Institute for Fiscal Studies ha dichiarato che il governo si trova di fronte a “scelte inevitabilmente difficili”.
L’aumento della spesa per NHS e difesa lascia poco margine di manovra in altri settori, e la credibilità fiscale di Reeves sarà messa alla prova.
Tuttavia, i suoi alleati sostengono che il governo laburista ha già fatto una differenza concreta: 300 miliardi di sterline in più rispetto ai piani dei conservatori, di cui 190 miliardi in spesa corrente e **113 miliardi in capitale infrastrutturale.
In particolare, le nuove regole del Tesoro permetteranno di valutare i progetti non solo per il ritorno economico immediato, ma per il loro impatto sulla produttività regionale.
Ciò rappresenta un vero cambio di paradigma rispetto alla logica precedente, più centrata su Londra e il sud-est.
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