“La salute dei tuoi occhi non perderla di vista”, a Milano la campagna itinerante di sensibilizzazione


Oltre 6 milioni gli italiani con malattie oculari. Oftalmologia italiana, un’emergenza silenziosa, trascurata e sottofinanziata: prevenzione e accesso tempestivo a terapie innovative possono migliorare la qualità della vista e della vita dei pazienti. Arriva a Milano la quarta tappa della campagna itinerante per la prevenzione e il trattamento dei disturbi e patologie oculari, promossa da APMO – Associazione Pazienti Malattie Oculari, in collaborazione con AIMO – Associazione Italiana Medici Oculisti e SISO – Società Italiana di Scienze Oftalmologiche, con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dell’Intergruppo parlamentare “Prevenzione e cura delle malattie degli occhi”.
Oltre 6 milioni di italiani convivono con una patologia oculare.
Di questi, un terzo affronta una riduzione della vista invalidante. La salute degli occhi in Italia non è buona e potrebbe presto venire alla luce un’emergenza per ora “silenziosa”. Migliaia di specialisti in Oftalmologia operano nel Servizio Sanitario Nazionale tra numerose difficoltà.
I pazienti spesso attendono mesi, se non anni, per una prima visita oculistica o per un intervento di cataratta.
E questo accade, sebbene a macchia di leopardo, su tutto il territorio nazionale, anche a causa della carenza di personale sanitario nelle strutture pubbliche e delle continue “sforbiciate” alle tariffe di rimborso delle prestazioni, riviste progressivamente al ribasso.
Tutto questo determina l’allungamento delle liste d’attesa nel Servizio pubblico, l’impiego di vecchie terapie farmacologiche, meno costose rispetto a quelle innovative oggi disponibili, e l’obsolescenza delle tecnologie, peraltro storicamente fiore all’occhiello dell’oculistica italiana.
Con l’invecchiamento della popolazione la domanda di prestazioni oculari di diagnosi e cura è destinata ad aumentare.
La perdita della vista comporta la riduzione del benessere psico-fisico, aumenta l’isolamento sociale e aggrava il rischio di demenza, aumentando la necessità di assistenza per evitare incidenti.
In Lombardia lo scenario assistenziale e di presa in carico dei pazienti con patologie e disturbi oculari è nel complesso positivo, sebbene presenti ancora in alcune realtà margini di miglioramento per il lavoro degli specialisti e per migliaia di cittadini alle prese con problemi della vista, per i quali i ritardi diagnostici e terapeutici possono compromettere, a volte seriamente, la qualità di vita. In questo quadro assai dinamico e in evoluzione, Milano ospita la quarta tappa regionale, dopo Bari, Roma e Genova, della campagna per la prevenzione e il trattamento dei disturbi e patologie oculari La salute dei tuoi occhi non perderla di vista, promossa da APMO – Associazione Pazienti Malattie Oculari, in collaborazione con AIMO – Associazione Italiana Medici Oculisti e SISO – Società Italiana di Scienze oftalmologiche, con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dell’Intergruppo parlamentare “Prevenzione e cura delle malattie degli occhi” e di altre 18 Associazioni dei pazienti e Società scientifiche.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina al Copernico Milano Isola, durante un incontro che ha visto, tra gli altri, la partecipazione di Guido Bertolaso, Assessore al Welfare di Regione Lombardia, e che ha costituito l’occasione per fare il punto sulle maggiori criticità nell’assistenza e cura dei principali disturbi e patologie degli occhi sul territorio lombardo e individuare strategie e proposte condivise per migliorare ulteriormente l’offerta sanitaria e la presa in carico dei pazienti.
«Il nostro obiettivo è garantire un percorso di salute continuo e proattivo, ponendo in cima alle priorità l’ascolto della popolazione – dichiara l’Assessore Guido Bertolaso – Viviamo più a lungo, ma gli ultimi anni di vita sono spesso caratterizzati da patologie croniche che incidono sulla qualità della vita e sui costi del sistema: l’80% della spesa sanitaria si concentra su meno del 5% della popolazione, costituita in larga parte da anziani. Da qui l’imperativo di puntare sulla prevenzione. In Lombardia stiamo portando avanti, con determinazione, programmi di screening strutturati e l’utilizzo esteso del Fascicolo Sanitario Elettronico; tuttavia, permangono ostacoli burocratici che rallentano l’adozione di tali strumenti. La sfida che stiamo affrontando è complessa, ma non impossibile. Con una governance orientata ai risultati, l’adozione di metriche di performance chiare e la centralità del paziente, possiamo colmare il gap tra bisogni reali e offerta di servizi, garantendo un futuro sostenibile alla salute visiva dei nostri cittadini».
Punto di riferimento per il confronto in questa e nelle altre tappe della campagna: la Carta della Salute dell’Occhio, realizzata da APMO e frutto di un intenso lavoro sinergico tra Associazioni dei pazienti, Società scientifiche, clinici, membri dell’Accademia, rappresentanti istituzionali ed elaborato con la supervisione di un Board di elevato prestigio scientifico.
La Carta, una sorta di Road Map dell’Oculistica italiana, fotografa l’attuale scenario assistenziale delle più comuni patologie degli occhi nel Paese ed evidenzia i progressi compiuti ma anche le criticità di Sistema.
Questi gli incontri previsti in Lombardia:
- Milano, 18 settembre, AUSER Milano (focus su occhio secco);
- Milano, settembre (data da definire), Ospedale San Paolo (focus su maculopatia e retinopatia);
- Monza, settembre (data da definire), AUSER San Rocco (focus su glaucoma);
- Brescia, settembre (data e luogo da definire), focus su miopia.
Le date e i luoghi definitivi degli incontri saranno comunicati a inizio settembre.
«Investire in Oculistica significa investire in salute dei pazienti e in risparmio per il sistema sanitario.
La campagna nazionale “La salute dei tuoi occhi non perderla di vista”, che oggi fa tappa in Lombardia, ha lo scopo di sensibilizzare e informare i pazienti e le Istituzioni per mettere in atto strategie di prevenzione delle malattie oculari e garantire ai pazienti l’accesso ai percorsi di diagnosi e cura migliori – ha dichiarato Francesco Bandello, Presidente APMO – Associazione Pazienti Malattie Oculari e Direttore dell’Unità Oculistica dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano – L’oculistica è una specialità penalizzata, non è una priorità nell’agenda istituzionale nazionale in quanto le patologie oculari non mettono a rischio la vita dei pazienti; eppure, la vista è il senso più importante, tant’è vero che nel cervello occupa uno spazio preponderante rispetto a qualsiasi altro organo di senso, perché ha un ruolo fondamentale nell’economia dell’esistenza di tutti gli individui, e la sua qualità condiziona fortemente la qualità di vita della persona».
La Carta della Salute dell’Occhio tratteggia l’attuale realtà delle principali e più severe patologie oculari – retinopatie e maculopatie, cataratta, occhio secco, glaucoma e miopia – con dovizia di numeri e aggiornamenti su epidemiologia, prevenzione, fattori di rischio, diagnosi, trattamenti e novità dalla ricerca. La finalità è quella di offrire a cittadini e decisori una visione d’insieme sui vari temi e favorire un dialogo costruttivo con le Istituzioni.
«La promozione della salute dell’occhio è di cruciale importanza per sensibilizzare e informare la popolazione sulle condizioni cliniche oculari che a volte manifestano sintomi, ma spesso risultano completamente asintomatiche; da ciò l’importanza di sottoporsi a controlli oculistici regolari – sottolinea Teresio Avitabile, Presidente Società Italiana Scienze Oftalmologiche (SISO) e Direttore Clinica Oculistica Università di Catania – La Carta della Salute dell’Occhio ha anche un secondo obiettivo, sensibilizzare le Istituzioni, in particolare i soggetti responsabili del finanziamento e dell’organizzazione dei servizi sanitari. Ricordiamo che l’occhio è costituito da tessuto nervoso, e ogni danno a tale tessuto è irreversibile. Il fattore tempo è quindi determinante. Ritardi nell’accesso alle prestazioni, lunghe liste d’attesa, diagnosi tardive comportano conseguenze rilevanti per la vita dei pazienti, destinati a diventare ipovedenti a seguito di una patologia non trattata tempestivamente».
Una delle patologie oculari trattate nella Carta è la cataratta, che nelle sue varie forme coinvolge il 60-70% delle persone sopra i 70 anni, percentuale che supera l’80% negli ultraottantenni.
L’incidenza della patologia è in aumento e riflette l’invecchiamento della popolazione. Ogni anno in Italia vengono eseguiti più di 600mila interventi chirurgici, uno dei numeri più alti in Europa, ed entro il 2030 il numero potrebbe avvicinarsi al milione.
La diagnosi precoce è fondamentale e l’intelligenza artificiale potrebbe rivoluzionare il modo in cui viene effettuato lo screening.
L’intervento di cataratta è tra le procedure chirurgiche più sicure e frequenti in tutto il mondo e quella con il miglior costo-efficacia. In Italia si eseguono ogni anno oltre 600.000 procedure chirurgiche di cataratta.
“Una delle principali criticità risiede nella fase di prenotazione che, a nostro avviso, non dovrebbe essere affidata al CUP generale, ma gestita direttamente dal personale infermieristico della Struttura Oculistica, oppure da amministrativi appositamente formati.”, afferma Francesco Semeraro, Professore Ordinario Oftalmologia Università degli Studi di Brescia, Direttore SC Oculistica ASST Spedali Civili di Brescia.
“Sebbene i pazienti riescano ad accedere con regolarità alle prestazioni, i tempi di attesa risultano in progressivo aumento, nonostante l’impegno delle strutture sanitarie a mantenere le liste aggiornate e a garantire l’equità nell’accesso”.
“Attualmente, l’attesa per l’intervento varia dai 6 ai 15 mesi, anche a causa della preferenza dei pazienti per le sedi centrali rispetto a quelle periferiche, che determina uno squilibrio nella distribuzione della domanda assistenziale”.
Oggi sono in commercio cristallini artificiali molto evoluti che compensano i difetti visivi e hanno la capacità di far riacquistare la vista al paziente.
Molto basso il rischio di complicanze, nell’ordine di 0,03% di tutti gli interventi di cataratta eseguiti.
In Lombardia, sebbene le liste per gli interventi di cataratta sul territorio siano un po’ a macchia di leopardo riguardo i tempi di attesa per i pazienti, oscillando da alcuni mesi a oltre un anno, sussistono margini di miglioramento, sia dal punto di vista organizzativo e del potenziamento del personale medico e infermieristico sia dal punto di vista della presa in carico.
“Fatta la diagnosi di cataratta e consigliato l’intervento dallo specialista, altra criticità è rappresentata dal percorso che i pazienti devono seguire per la messa in nota per l’intervento”, spiega Francesco Viola, Direttore SC Oculistica della Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico Professore Associato di Oftalmologia, Università di Milano.
“Inoltre, molte sale operatorie non possono essere utilizzate in quanto c’è una sistematica carenza di infermieri, cosa che si potrebbe risolvere con l’introduzione di ortottista nelle sale stesse”.
Un capitolo fondamentale delle patologie oculari riguarda la maculopatia senile e la retinopatia diabetica, i cui numeri in termini di prevalenza e incidenza sono in calo risetto a 15 anni fa, grazie al lavoro svolto dai diabetologi, sostiene Giovanni Staurenghi, Direttore UOC Oculistica ASST, Ospedale Fatebenefratelli Sacco, Milano.
La maculopatia degenerativa correlata all’età (DMLE) è causata da alterazioni dovute alla naturale senescenza della retina; la patologia si manifesta tra i 65 e i 74 anni, in Italia almeno un milione di persone ci convivono. La forma essudativa può essere efficacemente trattata con farmaci anti-VEGF (terapia intravitreale).
L’edema maculare (DME) è la retinopatia che si sviluppa come complicanza del diabete, caratterizzata da un accumulo di fluidi nella macula che è la parte centrale della retina, necessaria per la messa a fuoco delle immagini. In Italia almeno 300.000 persone sono colpite da DME in forma grave.
Entrambe queste patologie possono essere curate con gli anti-VEGF, ma è necessario diagnosticarle precocemente e trattarle con tempestività.
In Lombardia le principali criticità riguardano il primo accesso e i tempi di attesa per la visita, e non tutti i centri sono in grado di effettuare le iniezioni intravitreali in ambulatori dedicati; in diversi centri queste terapie vengono eseguite ancora in sala operatoria, limitando l’accesso ad altre procedure chirurgiche più importanti.
Luca Rossetti, Direttore UOC Oculistica, ASST Ospedale Santi Paolo e Carlo, Milano, invece parla delle criticità riguardanti il glaucoma: attualmente, manca la comunicazione tra ospedali, dove viene effettuata la terapia, e territorio, dove il paziente non sempre è preso in carico in maniera ottimale.
“Poiché il 10% dei pazienti va incontro a chirurgia, questa non può essere effettuata ovunque, ma solo in centri specializzati, ed è per questo che è necessaria più che mai la suddetta comunicazione tra questi e i medici sul territorio, che poi gestiscono successivamente il paziente”.
C’è carenza di medici oculisti e ci sono limiti organizzativi e strutturali, anche se in Lombardia mediamente i pazienti accedono con una certa regolarità ai servizi offerti nel servizio pubblico, con alcuni ritardi nelle diagnosi.
La campagna itinerante “La salute dei tuoi occhi non perderla di vista” prevede una serie di incontri informativi territoriali, organizzati presso le sedi di ritrovo e socialità, con l’obiettivo di intercettare il bisogno di prevenzione direttamente nei contesti di vita quotidiana.
Gli incontri, aperti alla partecipazione del pubblico e dedicati ai principali disturbi e patologie oculari (cataratta, maculopatie e retinopatie, glaucoma, malattia dell’occhio secco, disturbi rifrattivi), sono strutturati con interventi frontali dei clinici su prevenzione, sintomi, importanza dei controlli periodici, con la possibilità per i partecipanti di rivolgere domande e trovare risposte a tutti i propri dubbi.
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